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Autostrada Sr-Gela: nel lotto Ispica-Modica si rischia il blocco dei lavori. Il CAS non paga

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“Mentre si discute di PNRR e di nuovi progetti pronti a diventare cantieri, la realtà quotidiana ci pone davanti alle storiche criticità e contraddizioni di una terra che non riesce a cambiare soprattutto nel funzionamento degli apparati della macchina amministrativa regionale.”

È questo il pensiero congiunto di Peppe Scifo, segretario generale della CGIL di Ragusa e Franco Cascone, segretario generale della FILLEA CGIL di Ragusa.

Si ripropone infatti il rischio di nuovo blocco dei lavori nel cantiere della Siracusa – Gela nei lotti in costruzione da Ispica a Modica.

Un’opera già in ritardo rispetto ai tempi di realizzazione previsti con una serie di problematiche gestionali a partire dal fallimento della società mandataria Condotte S.p.a. che ha recato gravi ripercussioni sull’avanzamento dei lavori e pesanti ricadute sull’occupazione.

“Altrettanto gravi sono state le ricadute sul tessuto di piccole e medie imprese operanti nella filiera, dichiarano ancora i due sindacalisti, che hanno subito pensanti colpi a causa della sovra esposizione debitoria dovuta ai ritardi dei pagamenti da parte della committenza che è il C.A.S.

Invece di assistere all’effetto volano, grazie alla realizzazione di una grande opera, qui è successo il contrario con conseguenze opposte. Il 2023 dovrebbe essere l’anno della consegna del tratto Ispica/Pozzallo – Modica e invece siamo di fronte al rischio di un nuovo blocco dei lavori a causa dei ritardi dei pagamenti del C.A.S verso l’impresa e di conseguenza verso tutto l’indotto. Stesso vale anche per l’occupazione che rischia di fermarsi creando disagi ai lavoratori e alle loro famiglie.

Qualche settimana fa la CGIL di Ragusa ha lanciato l’allarme per dire che la realizzazione delle future infrastrutture dei progetti già esecutivi, a partire dall’autostrada Ragusa Catania, non può avvenire così come è stato finora per quasi tutte le opere realizzate, in corso di realizzazione comprese le incompiute.” “Occorre cambiare passo a partire dal rafforzamento della P.A., delle agenzie ed enti strategici dove serve personale qualificato selezionato per merito e non per clientelismo o familismo, commentano ancora Scifo e Cascone.

La posta in gioco è alta per il territorio che deve fare i conti con il mancato sviluppo di settori importanti come il turismo e le produzioni agroalimentari che subiscono le ricadute della mancanza di infrastrutture elementari come le strade.

La Cosedil azienda che ha in appalto la costruzione dei lotti 6,7 e 8 lo scorso 8 agosto ha scritto al Presidente della Regione per lanciare l’allarme su un probabile blocco di tutte le attività nel cantiere a causa della grave situazione debitoria del Consorzio Autostrade Siciliane che non paga regolarmente i crediti scaduti e in particolare il caro materiale attraverso il Fondo per l’adeguamento dei prezzi per le lavorazioni già eseguite, causando uno stato di grave crisi non solo per la Cosedil ma per tutte le decine di imprese locali che lavorano per la realizzazione dell’opera.

La situazione è grave e preoccupante e già da tempo l’azienda appaltatrice aveva manifestato le difficoltà nei pagamenti anticipati ai lavoratori e alle imprese in assenza del saldo dei vai S.A.L. Il sindacato ancora una volta è pronto a riaprire la vertenza per scongiurare il blocco dei lavori e già da domani, d’intesa con i livelli regionali, avvieremo azioni rivolte principalmente al Governo della Regione perché intervenga sul C.A.S. per garantire il pagamento delle opere già realizzate e soprattutto garantire le coperture per il completamento dei lavori prima della stagione estiva. Per la CGIL è fondamentale coinvolgere il territorio, i Sindaci, la cittadinanza nella battaglia per le infrastrutture, perché il nostro futuro è legato alla fuoriuscita da un isolamento strutturale storico che soffoca le opportunità di crescita non solo economica ma anche sociale e culturale per l’intero territorio e le comunità che lo vivono.

Il Governo regionale e nazionale, concludono Scifo e Cascone, devono avere la consapevolezza che qui esistono problematiche strutturali che impediscono il normale funzionamento di importanti articolazioni della funzione pubblica. La realizzazione di opere non solo grandi è contraddistinta da enormi ritardi, blocchi, fallimenti in corso d’opera, corruzione, e la pubblica amministrazione se non complice come è purtroppo avvenuto è quasi sempre inadeguata nella ordinaria gestione di funzioni complesse come la realizzazione di opere infrastrutturali materiali.

Ma a tutto ciò non ci rassegniamo e continuiamo ad essere il sindacato che tutela le lavoratrici e i lavoratori e anche l’interesse generale delle comunità che hanno pari diritti e dignità rispetto al resto d’Italia ed Europa dove l’essere cittadini e contribuenti coincide con il godimento di beni e servizi pubblici e di pubblica utilità.”