Puleio può insediarsi a capo della Procura di Ragusa. Le speranze di una svolta dopo gli otto anni di Petralia (uno dei pm del depistaggio sulla strage di via D’Amelio) e i cinque di D’Anna segnati da una sorta di ‘sospensione’ delle indagini sui reati contro la res pubblica. Nei verbali del Csm il perchè della nomina, le candidature, i criteri, le valutazioni. La chiusura del Tribunale di Modica servì ad alcuni per estromettere un procuratore poco permeabile?
Francesco Giuseppe Puleio, catanese, magistrato con 37 anni di servizio, tutti – tranne i primi due – spesi nell’attività inquirente e requirente propria della pubblica accusa, ora può insediarsi nel suo nuovo ruolo di procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, incarico che, prevedibilmente, lo accompagnerà fino alla pensione considerato che gli mancano solo cinque anni e qualche mese al raggiungimento dell’età, 70 anni, al quale è agganciato, senza deroghe, l’obbligo della quiescenza.
Oggi il Csm, Consiglio superiore della magistratura, ha dato il via libera alla nomina, considerata scontata dopo il parere favorevole reso all’unanimità dalla commissione di merito, ponendo fine ad una vacatio che durava da oltre quattordici mesi, una delle più lunghe tra tutte quelle aperte nei vari uffici giudiziari d’Italia.
Ma, nel caso in questione, più che dalla lunghezza dei 14 mesi di vacatio, per la Procura di Ragusa il problema è dato dai tredici anni precedenti in cui essa è stata guidata in modo discutibile, soprattutto rispetto alle aspettative di una giustizia basata sull’obbligatorietà dell’azione penale: principio costituzionale spesso apparso come sospeso dinanzi, soprattutto, a notitiae criminis relative a reati contro la res pubblica, quelli commessi da persone dotate di funzioni, ruoli o condizioni di potere e d’influenza tali da abusare della cosa pubblica o comunque approfittare dell’erario e delle risorse della collettività inquinando il processo – istituzionale e democratico – di gestione della pubblica amministrazione e di enti, organismi, aziende che da essa promanano.
Dal 2009 al 2017 procuratore di Ragusa è stato Carmelo Petralia del quale si ricordano due vicende processuali che lo hanno visto indagato o imputato.
La prima per calunnia, aggravata dall’avere favorito la mafia, in relazione al depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio. Petralia fu, nel ’92, tra i pm che condussero le prime indagini poi rivelatesi finalizzate non ad accertare la verità ma a mascherarla con le false accuse a sette innocenti ingiustamente condannati all’ergastolo sulla base delle dichiarazioni di un mentitore, Vincenzo Scarantino, la cui non credibilità era evidente, ma non agli occhi dei pm che su di lui (Petralia intercettato, parlava della ‘preparazione’ del falso pentito in vista delle dichiarazioni da rendere in aula) costruirono il più gigantesco depistaggio della storia giudiziaria italiana utile a nascondere per oltre vent’anni la verità e in seguito a renderne quasi impossibile il raggiungimento. Per la cronaca Petralia è stato prosciolto dal gip, non perchè i fatti addebitati non fossero veri ma perchè non è sembrata sufficientemente agevole da provare in giudizio la responsabilità dolosa dell’effetto-depistaggio oggettivamente determinatosi. In proposito risuona ancora la forte eco delle parole pronunciate nel processo Borsellino-quater, con citazione della ‘Canzone del maggio’ di Fabrizio De Andrè’, da Fabio Trizzino marito di Lucia Borsellino e legale della famiglia del magistrato ucciso insieme a cinque agenti della scorta, rivolte a Petralia e alla pm Annamaria Palma, entrambi indagati e prosciolti: <<per quanto loro si possano credere assolti, riteniamo che siano lo stesso per sempre coinvolti>>.
La seconda riguarda un processo per abuso d’ufficio in cui Petralia è stato incriminato (condannato in primo grado ad un anno di reclusione, assolto in appello) perchè quale procuratore presso il tribunale di Ragusa avrebbe volontariamente omesso di indagare su un amico, l’imprenditore vittoriese Giovanni Giudice, accusato di tentata estorsione in un’indagine della Guardia di finanza, non esercitando per sei anni l’azione penale e facendo così prescrivere l’inchiesta a suo carico concernente anche reati fiscali relativi a false fatturazioni.
Agli otto anni di carica, il tempo massimo consentito dalla legge, di Petralia a capo della Procura di Ragusa sono seguiti i cinque di Fabio D’Anna, andato via in anticipo perchè promosso procuratore generale presso la Corte d’Appello di Caltanissetta. Di questo quinquennio è nota la totale inazione rispetto ai reati tipici dei cosiddetti ‘colletti bianchi’, la rinuncia alle indagini, l’insabbiamento di esposti e denunce, in una concezione da ‘giustizia di classe’ sostenuta, correlativamente, da intenso fervore inquirente contro piccoli presunti delinquenti e, soprattutto, da estenuante azione persecutoria contro l’attività di informazione o di critica svolta da cittadini e giornalisti sull’attività di pubblici poteri: persecuzione utile ad approntare ulteriore ‘protezione’ ai potenti già beneficiati da una sorta di ‘immunità d’indagine’.
Puleio è già stato a capo della Procura di Modica per quattro anni, dal 3 settembre 2009 fino al 12 settembre 2013 quando è stato ‘degradato’ a sostituto nella Procura di Ragusa a causa della soppressione del Tribunale di Modica.
In proposito c’è da dire che quello della chiusura del tribunale della città della contea era un vecchio disegno fin dagli anni ’90, più volte prospettato ma sempre sventato dalle voci di protesta e dall’opposizione dei parlamentari del tempo. Dopo svariati tentativi falliti, l’impresa è riuscita proprio quando il Tribunale di Modica aveva una sede nuova, moderna, funzionale, efficiente, frutto delle battaglie politiche di chi ne aveva difeso il mantenimento. A centrare il bersaglio una ministra della Giustizia, Annamaria Cancellieri, vicina ad Antonio Calogero Montante e al suo ‘sistema’ oltre che agli interessi e agli affari di vari potenti, anche pregiudicati, come Salvatore Ligresti e la sua famiglia. A quel tempo il partito più forte in Parlamento, a sostegno del governo avente in Cancellieri il suo guardasigilli, era il Pdl il cui segretario, Angelino Alfano, predecessore della Camcellieri e in seguito ministro dell’Interno e degli Esteri, era ‘istituzionalmente genuflesso’ a Montante al quale mai avrebbe potuto dire di no, come è scritto nella sentenza di un tribunale della Repubblica.
Pare che decisivo nella chiusura del Tribunale di Modica, mai riuscita prima, sia stato l’interesse di politici e gruppi d’affari e di potere i quali in nessun altro modo erano riusciti a liberarsi del procuratore Puleio ‘colpevole’ di indagare anche sui reati dei ‘colletti bianchi’.
Perciò le aspettative dei cittadini onesti, tutti vittime degli ‘abusatori’ della cosa pubblica, oggi sono molto alte, in una fase storica difficile nella quale nel frattempo è stato cancellato il reato di abuso d’ufficio: un problema e un limite nella lotta alla corruzione e a tanti reati collegati; un limite non assoluto però per una magistratura inquirente che voglia essere all’altezza dei doveri costituzionali.
Di seguito stralci del verbale della delibera con cui oggi il Csm ha conferito l’incarico di procuratore di Ragusa. Le candidature erano sette (sei uomini e una donna: singolare anomalia se si considera che la componente femminile è maggioritaria nell’ordine giudiziario) ma nel frattempo, dopo oltre un anno dalla loro presentazione, una era stata revocata e un aspirante era già stato nominato procuratore in altra sede. Quindi cinque in lizza ma quasi certa la scelta per via del parere unanime della commissione di merito in favore di Puleio che a luglio era stato sconfitto per un solo voto nella corsa a procuratore di Catania, una sede più importante e quindi più ambita.
Dai verbali del Csm
2.1. Il dott. Francesco Giuseppe PULEIO (VII valutazione di professionalità), nominato
con D.M. 30.4.86, è stato: dal 2.12.1987 giudice presso il Tribunale di Caltagirone; dal
25.7.1989 sostituto procuratore presso il Tribunale di Catania; dal 3.9.2009 Procuratore della
Repubblica presso il Tribunale di Modica (successivamente sostituto procuratore presso il
Tribunale di Ragusa per soppressione Ufficio); dal 19.10.2016 procuratore aggiunto presso il
Tribunale di Catania (delibera consiliare di conferma del 5.7.2023).
QUINTA COMMISSIONE
O.D.G. n. 1949
09.10.2024 – Ordinario
CONFERIMENTO UFFICI DIRETTIVI
1.- Fasc. n. 50/CO/2023. Relatore: cons. CARBONE E.
Conferimento dell’ufficio direttivo di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di
RAGUSA – vac. 26/07/2023 – dott. Fabio D’Anna – pubblicato con bollettino n. 17690 del
05.10.2023.
La Commissione, all’unanimità, di concerto con il Ministro della Giustizia, propone al Plenum
di deliberare: la nomina a Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di RAGUSA a sua domanda, del dott. Francesco Giuseppe PULEIO, magistrato di VII valutazione di professionalità, attualmente Procuratore aggiunto presso il Tribunale di Catania, previo conferimento dell funzioni direttive requirenti di primo grado.
Proposta, all’unanimità, in favore dell dott. Francesco Giuseppe PULEIO.
Conferimento dell’Ufficio direttivo di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di RAGUSA (magistrato uscente dott.ssa D’ANNA Fabio, vacanza del 26.7.2023)
- Premessa.
Hanno presentato domanda per la copertura del posto suindicato i seguenti magistrati:
PULEIO Francesco Giuseppe, DODERO Onelio, NICASTRO Antonio, CAVALLO
Angelo Vittorio Antonio, AGNELLO Maurizio, CASABONA Rosanna, CARDINALI
Ettore. Si rileva, preliminarmente, che: il dott. AGNELLO ha revocato la domanda; la dott.ssa
CASABONA è stata destinata ad analoghe funzioni direttive (art. 51 T.U.).
- Il percorso professionale dei candidati.
Si illustra il percorso professionale dei candidati – individuati ai sensi della circolare P-
14858 del 28.7.15, recante il nuovo Testo Unico sulla Dirigenza Giudiziaria – secondo l’ordine
di anzianità nel ruolo.
2.1. Il dott. Francesco Giuseppe PULEIO (VII valutazione di professionalità), nominato
con D.M. 30.4.86, è stato: dal 2.12.1987 giudice presso il Tribunale di Caltagirone; dal
25.7.1989 sostituto procuratore presso il Tribunale di Catania; dal 3.9.2009 Procuratore della
Repubblica presso il Tribunale di Modica (successivamente sostituto procuratore presso il
Tribunale di Ragusa per soppressione Ufficio); dal 19.10.2016 procuratore aggiunto presso il
Tribunale di Catania (delibera consiliare di conferma del 5.7.2023).
2.2. Il dott. Onelio DODERO (VII valutazione di professionalità), nominato con D.M.
3.12.1991, è stato: dal 21.1.1993 sostituto procuratore presso la Pretura di Torino
(successivamente sostituto procuratore presso il Tribunale di Torino); dal 21.9.2009 sostituto
procuratore presso il Tribunale di Caltanissetta; dal 28.9.2015 sostituto procuratore presso il
Tribunale di Torino; dal 22.10.2018 Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cuneo
(delibera consiliare di conferma del 3.4.2024).
2.3. Il dott. Antonio NICASTRO (VI valutazione di professionalità), nominato con D.M.
24.2.97, è stato: dal 10.11.1998 sostituto procuratore presso il Tribunale di Siracusa;
dall’1.12.2017 sostituto procuratore generale presso la Corte di Appello di Catania.
2.4. Il dott. Angelo Vittorio Antonio CAVALLO (VI valutazione di professionalità),
nominato con D.M. 24.2.1997, è stato: dal 10.11.1998 sostituto procuratore presso il Tribunale
di Messina; dal 31.7.2018 Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Patti (delibera
consiliare di conferma del 22.11.2023).
2.5. Il dott. Ettore CARDINALI (V valutazione di professionalità), nominato con D.M.
18.1.2002, è stato: dal 13.10.2003 sostituto procuratore presso il Tribunale di Trani; dal
2.5.2012 sostituto procuratore presso il Tribunale di Bari.
- Il nuovo Testo Unico sulla dirigenza giudiziaria. I criteri per il conferimento degli incarichi dirigenziali. I parametri del merito e delle attitudini: gli indicatori generali e specifici. Il giudizio comparativo.
La normativa consiliare applicabile al concorso in esame è quella contenuta nella circolare
Consiliare P-14858-2015 del 28 luglio 2015, recante il nuovo Testo unico sulla dirigenza
giudiziaria che individua nella Parte I, sui Principi generali, le precondizioni (indipendenza,
imparzialità ed equilibrio) e i parametri generali per il conferimento di tutti gli incarichi
dirigenziali. I parametri generali sono costituiti dal merito e dalle attitudini. Il profilo del merito
investe la verifica dell’attività giudiziaria svolta e ha lo scopo di ricostruire in maniera completa
la figura professionale del magistrato. Quanto alle attitudini, il nuovo T.U. affianca agli
indicatori generali, disciplinati nella Sezione I della Parte II, degli indicatori specifici, ai quali
è dedicata la Sezione II. Gli indicatori generali (artt. 7-13) sono costituiti da esperienze
giudiziarie ed esperienze maturate al di fuori della giurisdizione, che hanno consentito al
magistrato di sviluppare competenze organizzative, abilità direttive, anche in chiave
prognostica, e conoscenze ordinamentali. Rispetto a tali indicatori, fondamentale rilevanza
assume la previsione di cui all’art. 7 (Funzioni direttive e semidirettive in atto o pregresse) con
la quale viene introdotto il principio per cui ciò che rileva non è il formale possesso della carica
direttiva o semidirettiva quanto, piuttosto, i risultati conseguiti. Gli indicatori specifici (artt. 15-
23) si differenziano in ragione della tipologia degli uffici messi a concorso, individuando, per
ogni tipologia di incarico, le esperienze giudiziarie che siano espressione di una particolare
idoneità a ricoprire quelle funzioni. Il Capo II fissa i criteri per la valutazione comparativa dei
candidati, allo scopo di individuare il miglior candidato da preporre all’ufficio. Il giudizio deve
essere complessivo e unitario sull’intero profilo professionale del magistrato. Quanto, in
particolare, al profilo attitudinale, il giudizio comparativo attribuisce “speciale rilievo” alla
valutazione degli indicatori specifici in relazione a ciascuna delle tipologie di ufficio, fermo
restando che gli indicatori generali devono essere sempre valutati quali ulteriori elementi
costitutivi del giudizio condotto secondo gli indicatori specifici.
Nella specie, l’Ufficio a concorso è quello di Procuratore della Repubblica presso il
Tribunale di Ragusa. L’art. 17 T.U. stabilisce i seguenti indicatori specifici di attitudine per
gli Uffici direttivi giudicanti e requirenti di primo grado di piccole e medie dimensioni, tra i
quali rientra l’Ufficio requirente a concorso ai sensi dell’art. 3, c. III del Testo Unico: a) le
esperienze maturate nel lavoro giudiziario, tenuto conto della pluralità dei settori e delle materie
trattate nella giurisdizione, e i risultati conseguiti in termini qualitativi e quantitativi valutati in
base agli elementi di cui all’art. 8, considerando anche la durata delle esperienze quale requisito
di validazione; b) le pregresse esperienze direttive e semidirettive in uffici omologhi per
funzioni, valutate in base agli elementi di cui all’articolo 7 (riguardante le funzioni direttive e
semidirettive in atto o pregresse), tenendo conto anche della loro durata quale criterio di
validazione, nonché le esperienze di collaborazione nella gestione degli uffici puntualmente
specificate nell’art. 9. Il Capo II fissa, infine, i criteri per la valutazione comparativa dei
candidati, allo scopo di individuare il miglior candidato da preporre all’ufficio. Il giudizio deve
essere complessivo e unitario sull’intero profilo professionale del magistrato (art. 26 T.U.).
Quanto al profilo attitudinale, il giudizio comparativo attribuisce “speciale rilievo” alla
valutazione degli indicatori specifici in relazione a ciascuna delle tipologie di ufficio, fermo
restando che gli indicatori generali devono essere sempre valutati quali ulteriori elementi
costitutivi del giudizio condotto secondo gli indicatori specifici. L’art. 28 T.U., recante criteri
di valutazione per il conferimento della dirigenza di uffici giudicanti e requirenti di primo grado
di piccole e medie dimensioni, prescrive che, per il conferimento degli uffici in parola, “hanno
speciale rilievo, in posizione pariordinata tra loro, gli indicatori di cui all’art. 17” e che “La
valutazione del lavoro giudiziario è condotta privilegiando”, negli uffici requirenti,
“l’esperienza maturata nel contrasto dei fenomeni criminali più diffusi sul territorio in cui si
colloca l’ufficio da conferire”. L’art. 32 T.U., recante i criteri di valutazione per uffici collocati
in zone caratterizzate da rilevante presenza di criminalità organizzata di tipo mafioso, prevede
(alla lettera a) che, per gli Uffici di Procuratore della Repubblica ubicati in zone caratterizzate
da rilevante presenza di criminalità organizzata di tipo mafioso, assume rilievo (oltre alle
esperienze di cui al citato art. 17 T.U.) “…la pregressa esperienza specifica acquisita presso
una Procura, una Procura generale della Repubblica o presso la Procura nazionale antimafia
e antiterrorismo per un periodo non inferiore a quattro anni negli ultimi quindici…”.
- Il candidato proposto: il dott. Francesco Giuseppe PULEIO.
Esaminati i fascicoli personali degli aspiranti e la documentazione depositata nella presente
procedura di concorso, il dott. Francesco Giuseppe PULEIO risulta certamente il magistrato
più idoneo, per attitudini e merito, al conferimento dell’ufficio a concorso, premettendosi sin
d’ora che tutti i concorrenti vantano un profilo di merito di ottimo livello, sicché – in relazione
a tale parametro – non può che assumersi un giudizio di piena equivalenza.
Piena equivalenza può, d’altra parte, assumersi, tra i candidati, con riferimento al
parametro di cui all’art. 10 T.U., risultando le proposte organizzative in atti pertinenti rispetto
al posto richiesto.
4.1. Il “merito”.
Nominato con D.M. 30.4.86, è stato: dal 2.12.1987 giudice presso il Tribunale di
Caltagirone; dal 25.7.1989 sostituto procuratore presso il Tribunale di Catania; dal 3.9.2009
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Modica (successivamente sostituto
procuratore presso il Tribunale di Ragusa per soppressione Ufficio); dal 19.10.2016
procuratore aggiunto presso il Tribunale di Catania (delibera consiliare di conferma del
5.7.2023).
Dal 2.11.1987, il dott. PULEIO è stato giudice presso il Tribunale di Caltagirone e,
segnatamente, giudice civile, con ruolo ordinario e delega alle procedure fallimentari;
componente della Sezione specializzata per le controversie agrarie; giudice penale anche con
funzioni di presidente del collegio penale.
Dal 25.7.1989 è stato sostituto procuratore presso il Tribunale di Catania. È stato
componente del gruppo reati tributari, fallimentari e societari, oltre che componente della DDA
di Catania dal 12.10.1994 al 11.10.2002 e successivamente dal 21.3.2006 al 2.9.2009. È stato
altresì assegnato al gruppo antiterrorismo presso la Procura di Catania dal 18.4.2003 al
2.9.2009.
Dal 3.9.2009, il candidato proposto è stato Procuratore della Repubblica di Modica. Dal
13.9.2013 è stato tramutato (soppresso il citato Ufficio requirente) alla Procura di Ragusa quale
sostituto. È stato, inoltre, applicato presso la Procura di Caltagirone, quale Procuratore f.f., dal
7.1.2014 al 7.12.2014. Dall’8.10.2013 all’8.12.2013 e dal 13.1.2016 al 13.7.2016 ha svolto
funzioni di secondo grado, in applicazione, quale sostituto procuratore generale presso la Corte
d’Appello di Catania.
Dal 19.10.2016, il dott. PULEIO è Procuratore aggiunto presso la Procura di Catania.
Presso l’Ufficio in parola, dal 19.10.2016 al 10.5.2017 ha diretto il gruppo di lavoro
specializzato nel contrasto ai reati di criminalità economica (tra gli altri: rapine ed estorsioni;
furti seriali; truffe e malversazioni ai danni dello Stato o di altri Enti pubblici; riciclaggio;
contrabbando doganale, se non di competenza D.D.A.) e il gruppo di lavoro riguardante i reati
a distribuzione diffusa. Dal 10.5.2017 è stato assegnato alla D.D.A. quale “coordinatore” della
macroarea preposta al contrasto dei sodalizi mafiosi di Cosa Nostra e altri gruppi collegati
operanti nella Provincia di Catania. Dal 25.9.2018 è stato delegato al coordinamento delle
indagini riguardanti tutti i sodalizi mafiosi operanti nella provincia di Ragusa nonché
dell’apposizione dei “visto di assenso” sulle richieste di misure cautelari relative ai
procedimenti a distribuzione diffusa.
4.2. Le “attitudini”.
Eccellente risulta il profilo attitudinale del candidato proposto.
Quanto agli “indicatori specifici” e, in particolare, all’indicatore di cui all’art. 17, lett. a),
T.U., deve osservarsi che il dott. PULEIO esercita funzioni giudiziarie da circa 36 anni alla data
della vacanza, sempre nell’esercizio di funzioni requirenti, anche direttive e semidirettive,
eccetto i primi due anni di esercizio di funzioni giudicanti promiscue presso il Tribunale di
Caltagirone. Ha altresì svolto funzioni di secondo grado, in applicazione, quale sostituto
procuratore generale presso la Corte d’Appello di Catania dall’8.10.2013 all’8.12.2013 e dal
13.1.2016 al 13.7.2016.
In particolare, dopo l’iniziale esercizio di funzioni giudicanti, dal 1989 ha
ininterrottamente svolto funzioni requirenti, dapprima quale sostituto procuratore presso il
Tribunale di Catania, poi quale Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Modica e,
a seguito della soppressione dell’Ufficio, nuovamente sostituto procuratore presso il Tribunale
di Ragusa. Da ultimo ricopre, come detto, l’incarico semidirettivo di Procuratore Aggiunto
presso la Procura di Catania. Nel corso della carriera si è, inoltre, reso disponibile per numerose
applicazioni e, in particolare: dal 7.1.2014 al 7.12.2014 presso la procura del Tribunale di
Caltagirone, con funzioni di dirigente, per due giorni alla settimana e, dall’8.10.2013
all’8.12.2013 e dall’8.1.2015 all’8.4.2015 e, nuovamente dal 13.1.2016 al 13.7.2016 presso la
Procura Generale di Catania. Presso ogni ufficio il candidato si è occupato dei reati di
competenza della D.D.A.
Il dott. PULEIO ha seguito direttamente numerosi procedimenti di particolare complessità,
con numerosi imputati e imputazioni per il cui esame si rinvia alle fonti di conoscenza; si è
occupato di una vasta categoria di reati, tra cui reati fallimentari e societari, reati di competenza
della DDA, riciclaggio e altri. Ha curato personalmente il percorso di numerosi collaboratori di
giustizia e si è occupato di procedure di applicazione del regime detentivo speciale ex art. 41bis
O.P.
Nell’ambito dell’attività di indagine del dott. PULEIO si segnalano quelle che hanno
comportato rilevante attività di coordinamento: indagini relative ad associazioni criminali
organizzate, anche di tipo mafioso, operanti su base sopranazionale ed attive nel settore del
riciclaggio di proventi di illecita provenienza e del traffico di sostanze stupefacenti, condotte in
collaborazione con autorità giudiziarie del Principato di Monaco, della Confederazione
elvetica, della Repubblica colombiana, della Repubblica d’Ungheria, degli Stati Uniti
d’America e della Repubblica venezuelana; indagini relative al tentato omicidio di un cittadino
italiano da parte di soggetti operanti all’estero, che hanno comportato un raccordo operativo
con le Autorità giudiziarie del Regno di Danimarca, del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda
del Nord e della Repubblica della Bulgaria, svoltesi con il coordinamento e la collaborazione
dell’Unità di cooperazione giudiziaria dell’Unione europea (Eurojust).
Quanto all’indicatore di cui all’art. 17, lett. b), T.U., deve evidenziarsi che il dott. PULEIO
ha svolto l’incarico direttivo requirente di Procuratore della Repubblica di Modica per circa 4
anni e svolge da poco meno di sei anni (rispetto alla vacanza), avendo peraltro ricevuto rituale
conferma all’esito del primo quadriennio, l’incarico semidirettivo di Procuratore aggiunto
presso la Procura di Catania, dove coordina una importante Macroarea della D.D.A. Il candidato
ha, altresì, svolto le funzioni di Procuratore della Repubblica f.f. presso il Tribunale di
Caltagirone (a seguito di provvedimento di applicazione e nomina del Procuratore Generale
presso la Corte di appello di Catania n. 43/2013, successivamente reiterato sino al 7/1/2015).
Quale Procuratore Aggiunto presso la Procura di Catania, il dott. PULEIO ha coordinato i
seguenti gruppi: Gruppo 3 (Reati predatori), Gruppo Reati a distribuzione diffusa, Area 1 della
D.D.A. (a partire dal 18.4.2017), preposta alla trattazione dei procedimenti per i reati di cui
all’art. 416-bis c.p. posti in essere dalle organizzazioni di tipo mafioso. Dal 25.9.2018, si è,
inoltre, occupato del coordinamento investigativo delle indagini in materia di criminalità
organizzata operante nella Provincia di Ragusa (ossia sul territorio in cui si colloca l’Ufficio da
conferire). È stato, altresì, delegato al servizio di gestione dei beni sequestrati affidati in
custodia a terzi durante la fase delle indagini preliminari. L’Area 1 della D.D.A., coordinata dal
candidato proposto, si suddivide in due sottogruppi, competenti rispettivamente per i reati
innanzi richiamati posti in essere nella provincia di Catania e per quelli posti in essere nella
Provincia di Ragusa.
Nell’esercizio di tali funzioni, il dott. PULEIO ha diramato plurime circolari organizzative
e direttive di indagini, puntualmente richiamate nelle fonti di conoscenza in atti. Nell’esercizio
delle funzioni semidirettive il dott. PULEIO ha del resto provveduto, a seguito di un costante
monitoraggio delle pendenze e della definizione dei procedimenti di ciascun sostituto, ad
equilibrare il carico di lavoro dei colleghi distinguendo e assegnando i fascicoli per modello e
complessità e tenendo conto delle eventuali connessioni (e segnalando di volta in volta al
Procuratore l’opportunità di estendere l’assegnazione anche a magistrati della Procura ordinaria
in relazione alla tipologia di indagini e alla specifica professionalità necessaria).
Il candidato proposto è stato inoltre delegato dal Procuratore della Repubblica a redigere
le Osservazioni della Procura di Catania sulla bozza di delega legislativa al governo della
Repubblica per l’emanazione del nuovo C.p.p. (cd. Commissione Riccio).
Con riferimento alle pregresse funzioni di Procuratore della Repubblica di Modica si
segnalano due linee di intervento: una relativa all’organizzazione del lavoro dei magistrati,
l’altra all’organizzazione dell’ufficio. In relazione alla prima si segnala l’utilizzazione,
mediante delega, dei v.p.o. per il compimento di indagini di competenza del giudice di pace,
l’emanazione di direttive ai sostituti e ai v.p.o., la fissazione di criteri di priorità e di protocolli
di indagine (in materia di violenze sessuali, infortuni sul lavoro, reati edilizi, ambientali,
immigrazione clandestina) e circolari inerenti il funzionamento dell’ufficio. Quanto
all’organizzazione dell’ufficio si segnala la creazione di strutture comprendenti uffici legati da
rapporti di interdipendenza, l’attivazione del sistema informatico. Estremamente rilevante è
stata la riduzione dell’arretrato presso questo ufficio, già dopo il primo anno di permanenza,
nella misura, in particolare, dell’80% del carico esistente (l’Ufficio requirente di Modica è
passato da una pendenza di oltre settemila procedimenti penali a circa millecinquecento).
Quanto agli “indicatori generali” si osserva che il dott. PULEIO è stato componente
effettivo del Consiglio giudiziario presso la Corte di appello di Catania dall’1.4.2001 al 5.4.2003;
è stato affidatario di numerosi m.o.t. (art. 11 T.U.). In ambito formativo, il dott. PULEIO ha
partecipato a numerosi corsi organizzati dal CSM e dalla SSM, anche in qualità di relatore e
coordinatore (art. 12 T.U.). È stato componente titolare della commissione per gli esami di
abilitazione alla professione di avvocato dell’anno 2003 presso la Corte di appello di Catania,
componente della Commissione Tributaria Provinciale di Catania dal 19.9.2012, nonché
componente dei Consiglio Scientifico Regionale (CSR) del Siracusa International Institute for
Criminal Justice and Human Rights per il triennio 2019-2021 (art. 13 T.U.).
- Gli altri aspiranti.
Si procede, nei paragrafi che seguono, alla breve descrizione del profilo professionale degli
altri candidati in vista della successiva comparazione con il percorso del dott. PULEIO.
Quanto, in particolare, alla valutazione delle attitudini e, quindi, delle esperienze
valorizzabili come “indicatori specifici e generali”, si precisa che la valutazione in parola è
stata effettuata prendendo in esame l’intero percorso professionale di ciascuno degli aspiranti,
come ricostruito attraverso il fascicolo personale e la complessiva documentazione prodotta ai
fini della presente procedura, con espressa indicazione, tuttavia, in questa sede, delle sole
esperienze più significative, qui riportate in sintesi per le finalità di stretta comparazione.
5.1. Il dott. DODERO.
Nominato con D.M. 3.12.1991, è stato: dal 21.1.1993 sostituto procuratore presso la
Pretura di Torino (successivamente sostituto procuratore presso il Tribunale di Torino); dal
21.9.2009 sostituto procuratore presso il Tribunale di Caltanissetta; dal 28.9.2015 sostituto
procuratore presso il Tribunale di Torino; dal 22.10.2018 Procuratore della Repubblica presso
il Tribunale di Cuneo (delibera consiliare di conferma del 3.4.2024).
Il dott. DODERO è stato, dal 21.1.1993 al 20.9.2009, sostituto procuratore presso l’Ufficio
requirente di Torino. Si è ivi occupato di infortuni sul lavoro, malattie professionali,
responsabilità professionale, reati contro l’economia, reati economici e tributari, misure di
prevenzione. Dal settembre 2000 è stato altresì assegnato alla DDA e al gruppo specializzato
in misure di prevenzione e reati eversivi di matrice terroristica.
Dal 21.9.2009 al 27.9.2015 è stato sostituto procuratore presso il Tribunale di Caltanissetta,
altresì assegnato alla locale D.D.A.
Dal 28.9.2015 è stato nuovamente sostituto procuratore presso il Tribunale di Torino,
assegnato ai gruppi criminalità organizzata e misure di prevenzione, usura e riciclaggio. Nel
periodo 1.4.2016-15.10.2016, in regime di applicazione, ha svolto le funzioni di “reggente”
della Procura di Novara, adottando i provvedimenti organizzativi precisati nelle fonti di
conoscenza in atti.
Dal 22.10.2018 è Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cuneo.
Quanto agli “indicatori specifici” e, in particolare, all’indicatore di cui all’art. 17, lett. a),
T.U., deve osservarsi che il dott. DODERO vanta una carriera interamente spesa nell’esercizio
delle funzioni requirenti per circa 30 anni alla data della vacanza. Negli anni si è occupato di
plurime materie e fattispecie di reato, maturando una specifica esperienza nella conduzione
delle indagini di competenza della DDA (come detto, il candidato è stato assegnato sia alla
DDA di Torino sia alla DDA di Caltanissetta per complessivi 15 anni circa). Ha invero maturato
esperienza nel contrasto alle organizzazioni criminali operanti nel territorio nazionale, ha
condotto indagini collegate con la DDA di altri distretti (tra cui Milano, Firenze, Bologna,
Roma, Reggio Calabria, Catania, Palermo). Ha partecipato a riunioni di coordinamento indette
dal PNA, tra cui, si segnala l’intervento a nove riunioni nel biennio 2013/2015. Ha gestito
plurimi collaboratori di giustizia. Presso la Procura di Torino si è occupato anche di misure di
prevenzione e ha fatto parte del “gruppo esecuzione”. Ha esperienze internazionali
partecipando a riunioni di coordinamento in materia di terrorismo internazionale indette da
Eurojust e promuovendo rogatorie nel Regno Unito e negli Stati Uniti in materia di terrorismo
internazionale ed in Albania in materia di criminalità organizzata. Presso la Procura di Torino
si è anche occupato di infortuni sul lavoro, malattie professionali, colpa sanitaria, reati contro
l’economia, reati tributari e misure di prevenzione.
Quanto all’indicatore di cui all’art. 17, lett. b), T.U., deve evidenziarsi che il dott.
DODERO esercita dal 22.10.2018 (circa cinque anni alla data della vacanza) le funzioni
direttive di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cuneo, già oggetto di conferma
all’esito del primo quadriennio con delibera consiliare del 3.4.2024. Il dott. DODERO, inoltre,
a seguito di applicazione alla procura di Novara ha svolto, di fatto, le richiamate funzioni di
“reggente” per alcuni mesi nel 2016. Anche presso la Procura di Caltanissetta, il candidato ha
maturato esperienza di collaborazione nella gestione degli uffici. È stato invero ivi delegato dal
Dirigente a svolgere numerosi incarichi inerenti l’organizzazione del lavoro, lo sviluppo
informatico degli uffici e la cura di progetti organizzativi. È stato, in particolare, nominato:
responsabile del programma ACT (per lo scambio di atti digitali tra Procura, Tribunale, Ufficio
GIP/GUP); referente dell’ufficio per l’esecuzione del piano straordinario per la digitalizzazione
della giustizia; responsabile del programma di digitalizzazione degli atti del procedimento;
delegato per il progetto programmazione condivisa delle udienze, coordinatore del sistema delle
Notificazioni e Comunicazioni Telematiche Penali; componente del Comitato redazionale del
sito internet della procura di Caltanissetta. È stato, inoltre, MAGRIF presso la Corte di Appello
di Caltanissetta per il triennio 2012/2015.
Quanto agli “indicatori generali”, il dott. DODERO è stato RID del Distretto di
Caltanissetta dal 203 al 2015 (art. 11 T.U.). Il medesimo aspirante ha costantemente curato la
propria formazione professionale partecipando a numerosi corsi, anche in qualità di docente
(art. 12 T.U.).
5.2. Il dott. NICASTRO.
Nominato con D.M. 24.2.97, è stato: dal 10.11.1998 sostituto procuratore presso il
Tribunale di Siracusa; dall’1.12.2017 sostituto procuratore generale presso la Corte di Appello
di Catania.
Dal 10.11.1998, il dott. NICASTRO è stato sostituto procuratore presso il Tribunale di
Siracusa, dove si è occupato, in prevalenza, di reati contro la p.a., in materia di sostanze
stupefacenti, reati contro la persona, reati informatici, reati elettorali. Ha altresì coordinato il
gruppo specialistico per il contrasto dell’immigrazione clandestina; è sempre stato destinatario
di numerose deleghe per processi di competenza della DDA di Catania per delitti di omicidio,
associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione,
rapina aggravata.
Dall’1.12.2017 è sostituto procuratore Generale presso la Procura Generale presso la Corte
di Appello di Catania, dove ha curato procedimenti di competenza della DDA.
Quanto agli “indicatori specifici” e, in particolare, all’indicatore di cui all’art. 17, lett. a),
T.U., il dott. NICASTRO esercita funzioni giudiziarie da circa 25 anni rispetto alla data della
vacanza, sempre quale sostituto procuratore. È stato, come detto, sostituto procuratore presso il
Tribunale di Siracusa. Dal 2017 è sostituto procuratore generale presso la Corte di Appello di
Catania, sostenendo l’accusa anche in numerosi processi di competenza della Corte di Assise.
Unitamente ad altro magistrato, ha curato le indagini e il processo nei confronti del cd. “Mostro
di Cassibile” per reati di omicidio consumato e tentato. È stato anche destinato alla trattazione
di reati contro le cd. “fasce deboli” (abusi sessuali su minori, stalking e maltrattamenti in
famiglia); è stato destinatario di numerose deleghe per processi di competenza della DDA di
Catania. Nel corso dell’attività quale sostituto procuratore generale della repubblica presso la
Corte di Appello di Catania ha curato la trattazione di procedimenti in materia di criminalità
organizzata e processi di competenza della Corte di Assise di Appello; ha redatto un cospicuo
numero di atti di impugnazione, sia davanti alla Corte di Appello che alla Corte di Cassazione.
Quanto all’indicatore di cui all’art. 17, lett. b), T.U., presso l’Ufficio requirente di
Siracusa, il dott. NICASTRO è stato, come detto, “coordinatore” del gruppo per il contrasto
dell’immigrazione clandestina. Nella qualità in parola si è occupato dell’assegnazione dei
procedimenti secondo turnazione ai magistrati, del confronto e coordinamento con la Procura
distrettuale di Catania, dei rapporti con le autorità di polizia interessate e con le rappresentanze
diplomatiche degli stati esteri di appartenenza dei migranti; si è anche occupato del
coordinamento di uno speciale gruppo investigativo interforze istituito presso la Procura di
Siracusa (G.I.C.I.C.) e dell’interlocuzione con il Tribunale civile di Siracusa. Ha inoltre
coordinato il gruppo di lavoro sui reati informatici, conseguendo rilevanti risultati in materia di
contrasto alla pedofilia online. Ha ricoperto, inoltre, l’incarico di responsabile del servizio di
intercettazioni telefoniche presso la Procura della Repubblica di Siracusa, dal 2014 al 2017.
Passando agli “indicatori generali”, il dott. NICASTRO è stato componente del Consiglio
Giudiziario presso la Corte di Appello di Catania, biennio 2003/2005 (art. 11 T.U.). Ha curato
corsi di formazione e aggiornamento presso il COA di Siracusa e per le Camere penali di
Catania, Ragusa e Siracusa; è stato relatore per il CSM in materia di reati informatici; ha svolto
incarichi di docenza presso la SSPL di Catania. Fa parte della Commissione di riforma del
codice di procedura penale istituita presso il Ministero della Giustizia con D.M. 5.5.2023 (art.
13 T.U.).
5.3. Il dott. CAVALLO.
Nominato con D.M. 24.2.1997, è stato: dal 10.11.1998 sostituto procuratore presso il
Tribunale di Messina; dal 31.7.2018 Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Patti
(delibera consiliare di conferma del 22.11.2023).
Dal 10.11.1998 il dott. CAVALLO è stato sostituto procuratore della Repubblica presso il
Tribunale di Messina. Si è ivi occupato dei reati ambientali, contro la P.A., contro la fede
pubblica, in materia fallimentare e di criminalità economica e fiscale, dei reati in materia di
sicurezza sul lavoro, di quelli contro vittime vulnerabili (ossia in materia di c.d. “fasce deboli”).
Dal 12 gennaio 2009 al 30 luglio 2018 ha altresì svolto le funzioni di sostituto presso la
Direzione distrettuale antimafia di Messina.
Dal 31.7.2018 il candidato è Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Patti.
Quanto agli “indicatori specifici” e, in particolare, all’indicatore di cui all’art. 17, lett. a),
T.U., il dott. CAVALLO esercita funzioni giudiziarie da circa 25 anni alla data della vacanza.
Ha sempre svolto sempre funzioni requirenti, come sostituto procuratore presso la procura di
Messina e come Procuratore della Repubblica di Patti.
Presso l’Ufficio di Messina, il candidato ha trattato procedimenti relativi ad ogni
fattispecie, tra cui omicidio (conclusi con condanne divenute definitive), procedimenti per reati
associativi, corruzione e falso, traffico di sostanze stupefacenti ed armi. Come magistrato della
DDA, inoltre, il candidato si è occupato di importanti indagini che hanno coinvolto le principali
organizzazioni criminali operanti sul territorio. Sempre nelle vesti di pubblico ministero della
Direzione distrettuale antimafia, il dott. CAVALLO si è occupato di importanti e serrate
indagini per la ricerca di latitanti; non da ultimo va segnalata la complessa e più recente
indagine, come componente della DDA, relativa all’attentato al presidente del Parco dei
Nebrodi. L’aspirante in esame ha acquisito una vasta esperienza in materia di gestione dei
collaboratori di giustizia, occupandosi dei più importanti collaboratori di giustizia che si sono
succeduti nel distretto di Messina dal 2009 al 2018; ha partecipato agli interrogatori, predisposto
i verbali illustrativi e riepilogativi della collaborazione, ha redatto il programma provvisorio e
definitivo di protezione, ha interagito con la DNA, la Commissione Centrale ed il Servizio
Centrale di Protezione per la gestione di tali soggetti. Il dott. CAVALLO è stato anche
componente della sezione specializzata per la trattazione di procedimenti in materia di
prevenzione e ha avanzato numerose richieste di misure di prevenzione personali e patrimoniali
nei confronti di soggetti appartenenti alla criminalità organizzata locale (per una dettagliata
elencazione dei procedimenti trattati si rinvia all’autorelazione).
Nel 2018 è stato, il candidato è stato nominato, dal Procuratore di Messina, coordinatore
del quarto gruppo c.d. “residuale” della Procura ordinaria, composto da quattordici sostituti,
competente in materia di reati contro la persona, il patrimonio, in materia di stupefacenti ed
armi.
Quanto all’indicatore di cui all’art. 17, lett. b), T.U., il dott. CAVALLO ricopre, come
detto, dal 31.7.2018, l’incarico direttivo di Procuratore della Repubblica di Patti. Nell’esercizio
di tali funzioni, già oggetto di conferma all’esito del primo quadriennio, si è occupato dell’intero
settore della esecuzione penale e dei procedimenti di sorveglianza, della volontaria
giurisdizione in materia civile (procedimenti di negoziazione assistita), degli affari civili. La
Procura della Repubblica di Patti, con la direzione del dott. CAVALLO, ha conseguito risultati
ragguardevoli, come documentato nell’autorelazione e nelle statistiche allegate. Tra le
iniziative assunte come Capo dell’Ufficio meritano di essere segnalate le seguenti: il sistema di
assegnazione automatica dei procedimenti e degli affari penali; il Portale delle Notizie di Reato,
l’Ufficio di Collaborazione del Procuratore; il Portale per il deposito degli atti telematici da
parte dei difensori. L’aspirante in esame ha altresì istituito il c.d. “Ufficio unico archiviazione”,
ha introdotto e reso operativo il sistema “consolle civile”; ha emanato apposita direttiva
riguardante alcuni aggiogamenti evolutivi del SICP; ha introdotto e reso operativo il nuovo
Ufficio centralizzato in materia di intercettazioni ed emanato una serie di disposizioni alla P.G.,
dirette a salvaguardare e dare immediata attuazione ai provvedimenti adottati dal Garante per
la Protezione di Dati Personali in tema di misure di sicurezza nel trattamento dei dati personali
e dei sistemi nell’attività di intercettazione di conversazioni e comunicazioni; ha introdotto e
reso operativo il Centro intercettazioni per le telecomunicazioni, per dare concreta esecuzione
alle norme in tema di archivio riservato ed emanato una direttiva in materia di acquisizione dei
tabulati telefonici. Ha emanato direttive indirizzate ai sostituti e alla P.G. in materia di “Codice
rosso” e fasce deboli, redigendo un apposito Protocollo interno, ha emanato apposita direttiva
indirizzata ai sostituti e alle Forze di PG in materia di denunce ed esposti anonimi e in materia
di esposti, denunce e querele trasmessi da soggetti privati a mezzo posta ordinaria o elettronica.
Ha inoltre emanato apposita direttiva indirizzata alle Forze di PG in materia di trasmissione
delle notizie di reato e di immediata trasmissione delle c.n.r.; ha emanato apposita direttiva
indirizzata ai sostituti in materia di indagini relative ai reati non punibili ai sensi dell’art. 131–
bis c.p.; ha emanato apposita direttiva indirizzata ai sostituti in materia di usura bancaria, di
indagini su problematiche COVID-19 e in tema di sospensione del reddito di cittadinanza; ha
emanato diverse direttive indirizzate ai sostituti in materia di reati di competenza E.P.P.O. e di
riparto delle competenze fra le procura nazionali ed i P.E.D.; ha emanato direttive in materia di
adempimenti da osservare in caso di indagini su persone scomparse; ha emanato direttive in
tema di informativa per l’adozione delle misure previste dalle leggi sul trattamento sanitario
della malattie mentali; ha emanato apposita direttiva in materia di spese di giustizia; ha emanato
apposite linee guida in materia di procedura di demolizioni degli immobili abusivi e rimessione
in pristino; ha emanato linee guida sulla “presunzione di innocenza”; ha intrapreso un’opera di
sistemazione e di razionalizzazione degli Archivi, Settore Affari Penali. Ha altresì stipulato
numerosi protocolli con vari soggetti istituzionali come precisato nelle fonti di conoscenza in
atti.
Quanto agli “indicatori generali”, il dott. CAVALLO è stato affidatario di uditori
giudiziari (art. 11 T.U.). Ha partecipato a numerosi incontri di studio, anche in sede di
formazione decentrata e in materia organizzativa (art. 12 T.U.).
5.4. Il dott. CARDINALI.
Nominato con D.M. 18.1.2002, è stato: dal 13.10.2003 sostituto procuratore presso il
Tribunale di Trani; dal 2.5.2012 sostituto procuratore presso il Tribunale di Bari.
Dal 13.10.2003 il dott. CARDINALI è stato sostituto procuratore presso il Tribunale di
Trani, assegnato al “gruppo I” (reati contro la p.a., ambientali ed edilizi, anche in veste di
coordinatore).
Dal 2.5.2012 è stato sostituto procuratore presso il Tribunale di Bari, assegnato al V gruppo
(reati contro la persona, in materia di incolumità personale, sicurezza del lavoro e colpa
professionale). Dal 27.9.2016, il dott. CARDINALI è assegnato alla DDA e addetto al settore
misure di prevenzione. È componente del pool traffici internazionali di stupefacenti.
Quanto agli “indicatori specifici” e, in particolare, all’indicatore di cui all’art. 17, lett. a),
T.U., il dott. CARDINALI esercita funzioni giudiziarie da circa 20 anni alla data della vacanza.
Ha sempre svolto funzioni requirenti, dapprima presso la Procura di Trani e, dal 2012, presso
la Procura di Bari. Nel corso del percorso professionale innanzi sintetizzato, il candidato ha
svolto le funzioni di pubblico ministero in tutti i settori penali e, da ultimo, nell’ambito della
DDA. In particolare, presso la Procura di Trani si è occupato di reati contro la p.a., reati in
materia di ambiente ed edilizia; presso la Procura di Bari si è occupato di reati contro la persona,
sicurezza del lavoro e colpa professionale; si è altresì occupato di misure di prevenzione e dal
2016 è assegnato alla DDA. È stato applicato alla Procura Generale della Repubblica presso la
Corte d’Appello di Bari nel 2023 per rappresentare la pubblica accusa in un processo con 24
persone imputate di omicidio e tentato omicidio aggravati dal metodo mafioso. Ha trattato
numerosi procedimenti in cui si è proceduto a formulare gli addebiti agli enti e società ai sensi
del d.lgs. 231/2001. Oltre alla trattazione dei procedimenti di competenza della DDA, le fonti
di conoscenza in atti segnalano le indagini concernenti la “Norman Atlantic” per naufragio
colposo, omicidio plurimo e numerosi altri reati commessi in violazione del codice della
navigazione (nell’ambito delle indagini in parola sono state compiute numerose rogatorie con
la Grecia, l’Albania, la Francia e la Spagna).
Quanto all’indicatore di cui all’art. 17, lett. b), T.U., il dott. CARDINALI non ha ad oggi
svolto funzioni direttive o semidirettive a seguito di conferimento. In caso di assenza del
procuratore aggiunto, il medesimo aspirante ha tuttavia svolto la funzione di “coordinatore”
della DDA di Bari. Inoltre, ha collaborato con la dirigenza alle attività relative al progetto della
Commissione europea per finanziare l’implementazione di strutture informatiche e la
formazione del personale onde contrastare il traffico di migranti. Ha inoltre partecipato alla
redazione e all’adozione del Protocollo di regole condivise di organizzazione e svolgimento
delle udienze penali dibattimentali emesse dal Tribunale di Bari in data 6 giugno 2013.
Quanto agli “indicatori generali”, il dott. CARDINALI è stato nominato (delibera
consiliare del 24.11.2018) formatore decentrato per il biennio 2018/2020, con conferma per il
biennio 2020/2022 (art. 11 T.U.). Ha collaborato nella programmazione e organizzazione dei
programmi di tirocinio dei MOT. Ha costantemente curato la propria formazione professionale,
anche in materia organizzativa, con la partecipazione a numerosi incontro di studio (art. 12
T.U.). È stato docente di diritto penale e tutor per la SSPL presso l’Università degli Studi di
Bari I e II anno dal 2015 al 2021. È stato componente della Commissione per l’esame di
avvocato indetto con DM 2012. È stato nominato dal CSM, in data 12.4.2023, come esperto a
breve termine del progetto UE “EU4LEA” (già PAMECA) in Albania.
- Le ragioni della prevalenza del dott. PULEIO.
La valutazione comparativa dei profili degli aspiranti (tutti, come detto, di ottimo livello),
mediante l’esame delle esperienze professionali in base agli indicatori (specifici e generali)
consegnati dall’autovincolo consiliare, restituisce la prevalenza del candidato proposto.
Quanto agli “indicatori specifici” e, in particolare, all’indicatore di cui all’art. 17, lett. a),
T.U., il percorso professionale del candidato proposto prevale, senza dubbio, rispetto a quello
degli altri aspiranti.
In primo luogo, deve evidenziarsi che il dott. PULEIO vanta la più lunga esperienza
nell’esercizio delle funzioni giudiziarie requirenti (come detto, circa 34 anni alla vacanza),
omologhe a quelle da conferire, anche in secondo grado (in regime di applicazione). Il dato
temporale in parola è, nel caso di specie, significativo essendo il medesimo pari a 4 anni rispetto
alla posizione del dott. DODERO, a circa 9 anni rispetto alla posizione dei dott.ri NICASTRO
e CAVALLO e a circa 14 anni rispetto alla posizione del dott. CARDINALI. Il percorso
professionale del dott. PULEIO si connota, inoltre – rendendo la differenza in questione dotata
di ancora maggiore valenza selettiva – per l’acquisizione di una notevole esperienza specifica
(art. 32, c. I, lett. a, T.U.) nel contrasto alla criminalità organizzata di tipo mafioso (come innanzi
ricordato, il candidato proposto è stato assegnato alla DDA di Catania, per oltre dieci anni, dal
1994 al 2002 e dal 2006 al 2009), maturata (anche) nella trattazione di procedimenti relativi al
“territorio in cui si colloca l’ufficio da conferire” (così l’art. 28, c. II, T.U.), avendo, come
evidenziato, lo stesso dott. PULEIO, dal 25.9.2018 e ancora oggi, ricevuto delega, nella qualità
di Procuratore Aggiunto presso il Tribunale di Catania, al coordinamento delle indagini
riguardanti i sodalizi mafiosi operanti proprio nella provincia di Ragusa.
In secondo luogo, occorre osservare che il medesimo candidato proposto è l’unico ad aver
esercitato anche funzioni giudicanti (penali e civili), connotandosi quindi il relativo percorso
professionale per la “…pluralità dei settori e delle materie trattate…” di cui all’art. 17 T.U. ora
in esame.
Quanto all’indicatore di cui all’art. 17, lett. b), T.U., prevale il percorso del dott. PULEIO
rispetto al profilo dei dott.ri NICASTRO e CARDINALI, vantando soltanto il primo (il dott.
PULEIO) l’esercizio, a seguito di conferimento, sia di funzioni direttive (per circa quattro anni)
sia di funzioni semidirettive (per circa sette anni e ancora oggi). Le funzioni di direzione
esercitate a seguito di conferimento (che il candidato proposto ha esercitato per oltre dieci anni
alla vacanza) devono, d’altra parte, ritenersi prevalenti rispetto alle collaborazioni e agli
incarichi di coordinamento “di fatto”, pur riferibili agli aspiranti in comparazione appena
richiamati, atteso che soltanto le prime (ossia le funzioni esercitate a seguito di conferimento)
determinano, a differenza delle funzioni di “di fatto”, la stabile adibizione all’attività direttiva
e la sottoposizione a verifica periodica.
Sostanzialmente equivalenti sono invece, con riferimento all’indicatore ora in esame (art.
17, lett. b, T.U.), i profili professionali dei dott.ri PULEIO, DODERO e CAVALLO,
connotandosi i relativi percorsi professionali per il fruttuoso esercizio di funzioni di direzione
(altresì oggetto di conferma all’esito del primo quadriennio).
La valutazione attitudinale specifica determina, quindi, la prevalenza del dott. PULEIO,
con riferimento ad entrambi gli indicatori specifici applicabili al caso di specie, rispetto ai dott.ri
NICASTRO e CARDINALI e, con riferimento all’indicatore di cui all’art. 17, lett. a), T.U.,
rispetto ai dott.ri DODERO e CAVALLO.
Passando all’esame degli “indicatori generali”, la comparazione tra il profilo professionale
del dott. PULEIO e quello degli altri candidati non consente di sovvertire la prevalenza
attitudinale specifica del primo.
Il candidato proposto vanta invero significative esperienze ordinamentali (art. 11 T.U.)
quale componente, come detto, del Consiglio Giudiziario di Catania, come tali non recessive
rispetto alle esperienze vantate dagli aspiranti in comparazione pur valorizzabili nell’ambito
degli indicatori ora in discussione. Del resto, gli indicatori specifici hanno uno “speciale rilievo”
rispetto agli indicatori generali, mentre questi ultimi sono utilizzati quali “ulteriori elementi
costitutivi del giudizio attitudinale”, secondo il disposto dell’art. 26, c. III e IV del Testo Unico.
Occorre pertanto assicurare agli elementi sottesi agli indicatori specifici, proprio per la loro più
marcata attinenza al profilo professionale richiesto per il posto da ricoprire, un adeguato spazio
valutativo e una rafforzata funzione selettiva.
Da ultimo, anche qualora si volesse pervenire ad un giudizio di sostanziale equivalenza –
ma non è questo il caso per le ragioni già innanzi esposte – prevarrebbe comunque il profilo del
dott. PULEIO in virtù del residuale criterio della maggior anzianità maturata nel ruolo della
magistratura (ex art. 24, comma 3, T.U.).
Tanto premesso, il Consiglio
DELIBERA
la nomina a Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di RAGUSA a sua
domanda, del dott. Francesco Giuseppe PULEIO, magistrato di VII valutazione di
professionalità, attualmente Procuratore aggiunto presso il Tribunale di Catania, previo
conferimento delle funzioni direttive requirenti di primo grado.