Basta morti e basta sfruttamento dei lavoratori migranti! Un appello accorato a tutte le forze politiche, sindacali e associative per una mobilitazione massiccia viene lanciato dal coordinamento provinciale dell’Unione sindacale di base.
Due in particolare i momenti previsti martedì 3 settembre a Ragusa: un doppio sit-in, dalle 8.30 alle 10.30 dinanzi alla sede della Questura e dalle 11.00 alle 13.00 in piazza San Giovanni a pochi metri dal Tribunale.
<<Da anni – scrive in una nota Michele Mililli dirigente dell’organizzazione sindacale – i lavoratori migranti, organizzati dall’ Usb, denunciano le condizioni di sfruttamento a cui vengono sottoposti nelle aziende agricole della fascia trasformata. Imprenditori agricoli criminali – accusa Mililli – continuano a sfruttare gli uomini e le donne, migranti e non, e a distruggere l’ambiente. Le denunce pubbliche da parte del nostro sindacato e da pochissime altre associazioni non si contano più. Complici degli imprenditori criminali – osserva l’esponente dell’Usb – sono tutte quelle organizzazioni politiche e sindacali che si girano dall’altra parte o che molto spesso sono collusi con propri uomini in questo sistema di sfruttamento. Le istituzioni continuano a gestire l’emergenza senza riuscire a pianificare un serio intervento, senza riuscire ad aumentare uomini e mezzi per i controlli, continuando a finanziare progetti e progettini che non cambiano di una virgola il contesto reale di sfruttamento. A tutto questo si aggiunge la scandalosa legislazione italiana in merito ai migranti che non fa altro che rendere più vulnerabili e quindi ricattabili i migranti stessi.
Così come per l’accoglienza dei migranti. É ormai chiaro a tutti , prefettura compresa, che la condizione di negazione del riconoscimento dei diritti stabiliti dalla legge Italiana per l’accoglienza non é una condizione che é più accettabile.
<<Da anni il nostro sindacato in tutta Italia  ha denunciato come il sistema riguardante i centri di accoglienza sia ormai fallito ma soprattutto – prosegue la nota – come abbia creato le condizioni per lo sfruttamento e la ricattabilità dei lavoratori stranieri. Abbiamo continuato a denunciare anche il sistema ricattatorio per cui la regolarità in Italia rimane ancorata alla presenza di un rapporto di lavoro, che obbliga i lavoratori stranieri ad accettare condizioni altrimenti inaccettabili. Per questo chiediamo l’abolizione della legge Bossi-Fini, la regolarizzazione di tutti i cittadini stranieri presenti sul territorio italiano e l’immediata chiusura di tutti i Cpr, veri e propri lager.
<<La partecipazione di molti lavoratori migranti a queste iniziative di lotta,  come anche l’ampia partecipazione all’assemblea del 21 luglio ad Acate, sono la dimostrazione di una crescita delle lotte dei lavorati migranti che si stanno organizzando assieme al sindacato Usb.
<<Inoltre in tutta Italia registriamo gravissimi ritardi nel rilascio-rinnovo dei permessi di soggiorno rispetto ai 60 giorni fissati dalla legge: ritardi che comportano ulteriori ostacoli e ricatti.
La giornata di lotta serve anche a chiedere verità e giustizia per Daouda, manifesteremo davanti al tribunale di Ragusa per chiedere che le indagini non vengano archiviate e che siano date delle risposte alla famiglia, agli amici, ai lavoratori tutti>>.
La doppia manifestazione viene annunciata all’insegna di alcuni obiettivi-chiave: subito regolarizzazione per tutti i lavoratori stranieri; chiusura di tutti i Cpr; mezzi adeguati per gli uffici immigrazione; mezzi adeguati per i controlli nelle azinde; verità e giustizia per Daouda Diane, il mediatore culturale ivoriano del quale non si hanno notizie dal 2 luglio 2022 quando è scomparso subito dopo avere denunciato in un video le gravissime condizioni di sfruttamento cui, da operaio in un cantiere ad Acate, era sottoposto.