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Università Palermo, tre interventi per il rilancio monumentale di Palazzo Steri

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PALERMO (ITALPRESS) – Salvaguardia e progettualità sono le due parole d’ordine per il rilancio del patrimonio monumentale di Palazzo Steri. Una missione portata avanti dall’Università di Palermo con tre interventi, la cui presentazione è avvenuta questa mattina presso la chiesa di Sant’Antonio Abate: un impianto di climatizzazione per le Carceri (con annesse regole più stringenti per i visitatori in termini numerici), un piano di restauro per il giardino dei Chiaromonte e per la scala di Carlo Scarpa (per quest’ultima i lavori sono curati da Fabio Lombardo, allievo dell’architetto) e infine il nuovo allestimento del MuniPa (il museo di ateneo) che contiene al proprio interno alcuni tesori delle collezioni dell’Università.
“Palazzo Steri ha un patrimonio artistico monumentale unico al mondo – sottolinea il rettore Massimo Midiri – Il restauro delle carceri è parte integrante di un intervento più ampio, con cui si mette definitivamente in sicurezza il degrado progressivo dei graffiti che stava causando un danno irreversibile: oggi abbiamo creato una dimensione ipertecnologica di controllo e monitoraggio delle condizioni di temperatura e umidità, insieme a un contingentamento dei visitatori. Il mantenimento di opere così importanti è un atto fondamentale per l’ateneo nell’ambito della terza missione”.
Il costo complessivo dei lavori, conclusi da poco, è di 400 mila euro: un investimento importante grazie al quale, spiega Midiri, “dopo tanti studi abbiamo finalmente trovato gli accorgimenti per mettere fine al degrado irreversibile di queste opere: l’obiettivo è recuperare storie non ancora conosciute e trasmetterle ai visitatori”.
L’impianto di climatizzazione installato nelle Carceri è operativo in primo luogo con l’attività di due spie: quella blu segnala un tasso di umidità più alto dei parametri classici, quella arancione indica un livello troppo basso. La capacità di trovare una via di mezzo è fondamentale per fermare il deterioramento dei dipinti lasciati dai prigionieri del Santo Uffizio sui muri delle celle; per quanto riguarda l’accesso dei visitatori è prevista l’entrata di piccoli gruppi ogni 20-30 minuti e la limitazione dell’apertura delle porte automatiche a 20 secondi.
Nella scala di Carlo Scarpa sono invece stati rimossi i parapetti in vetro, mentre nel giardino dei Chiaromonte è stato messo in campo un intervento complessivo da 8 milioni di euro per ripristinare la sala dedicata alle riunioni e abbattere alcuni magazzini ottocenteschi in disuso; infine il patrimonio del Munipa si arricchisce con l’esposizione dell’opera di Pietro Andrea Mattioli e con i modelli botanici creati come supporto all’insegnamento della famiglia Brendel.
– foto xd8 Italpress –
(ITALPRESS).