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Modica, un tuffo nel mito di Troia: la guida dell’archeologo Cultraro nella scoperta di Schliemann

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La prima stagione di “Autori & Libri, conversazioni a Modica”, promossa da Pro Modica 77 con il patrocinio del Comune, si è conclusa ieri sera al Grand’Hotel Principe di Aragona con un affascinante viaggio nel mito della Troia di Omero. Protagonista dell’evento è stato l’archeologo di fama internazionale Massimo Cultraro, autore dell’opera Schliemann alla ricerca di Troia (Ed. Corriere della Sera). Il prof. Cultraro, dialogando con il collega Giovanni Di Stefano, ha guidato il pubblico alla scoperta del mondo straordinario di Heinrich Schliemann, l’uomo che nel 1871, in Anatolia (nell’attuale Turchia), portò alla luce la leggendaria città di Troia e il tesoro di Priamo, trasformando il mito in realtà.

Schliemann, personaggio carismatico e controverso, non era un archeologo di formazione. Figlio di un sacerdote protestante, iniziò la sua vita come garzone di bottega, ma divenne un uomo d’affari ricchissimo e autodidatta che rivoluzionò l’archeologia. Prima del suo intervento, la disciplina era concentrata sull’arte classica, limitandosi a scavare per recuperare statue, vasi e templi. Schliemann, invece, introdusse un approccio moderno basato sulla stratigrafia, sulla cartografia accurata, sulla documentazione fotografica (grazie alla sua Kodak portata dall’America) e sulla pubblicazione immediata delle scoperte.

Poliglotta, capace di parlare e scrivere in 21 lingue, Schliemann iniziò a studiare archeologia all’età di 44 anni a Parigi, leggendo i classici e le opere dei viaggiatori. Fu il suo entusiasmo, nato durante un’infanzia oscura e alimentato dall’amore per Omero, a guidarlo verso il sito di Troia. Dopo tre anni di scavi sul monte Hissarlik, nella provincia di Çanakkale, Schliemann portò alla luce le rovine di un’antica città distrutta dal fuoco. Tuttavia, la vera città descritta nell’Iliade si trovava nove strati più in basso. Fu qui che scoprì il cosiddetto “Tesoro di Priamo”, un insieme straordinario di oltre 8.000 gioielli in oro, tra cui collane, bracciali, anelli e orecchini di raffinata fattura.

L’importanza del lavoro di Schliemann e il sito archeologico di Troia sono oggi riconosciuti a livello mondiale, tanto che dal 1998 Troia è parte del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. La serata ha offerto un emozionante tuffo nel passato, facendo rivivere il sogno di un uomo che, con passione e determinazione, cambiò per sempre il modo di guardare alla storia e ai miti.

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