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Inps, successo a Ragusa della campagna ‘posto occupato’ contro la violenza sulle donne. Spazi d’ascolto e momenti di sensibilizzazione in empatia con il personale in maglia rossa. Una guida pratica in sette passi con le notizie utili

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In occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle donne, celebrata il 25 Novembre, l’Inps ha promosso, su tutto il territorio nazionale, una campagna di sensibilizzazione e contrasto ai tragici fenomeni di violenza di genere. In tale contesto di iniziative, la Direzione Provinciale di Ragusa e le Agenzie Territoriali di Modica e Vittoria danno voce alla Campagna “POSTO OCCUPATO” a dimostrazione dell’impegno dei lavoratori dell’Inps nel sostegno alla cultura di solidarietà tra i generi e per dire “No alla violenza”. Nelle sale aperte al pubblico di ogni sede Inps, sin dal 23 novembre 2023, sono stati previsti spazi dedicati all’informazione e al ricordo delle donne vittime di violenza: – “Posto Occupato” prevede l’allestimento di spazi in cui oggetti simbolici testimonieranno il rifiuto di ogni violenza di genere (una Sedia ed un paio di Scarpe Rosse, immagini evocative del fenomeno) In ogni sedia sarà visibile il volantino “POSTO OCCUPATO” e il “Cartello Informativo del numero verde 1522”, gratuito e attivo 24 ore su 24, quale servizio pubblico promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri- Dipartimento per le Pari Opportunità, a cui le vittime di violenza possono rivolgersi. – E’ disponibile, inoltre, uno “Sportello Rosa“ dalle 10 alle 12 per promuovere l’importanza dell’ascolto e dell’accoglienza di tutte le donne e punti informativi con opuscoli dedicati quali “ Guida in 7 passi per donne vittime di violenza” e i riferimenti dei Centri Antiviolenza presenti in Italia. Le donne e gli uomini delle sedi Inps di Ragusa, Modica e Vittoria hanno indossato simbolicamente un indumento rosso per tutto l’orario di apertura degli sportelli al pubblico, quale impegno sui valori di contrasto alla violenza. L’edificio della Sede Provinciale di Ragusa, nell’ambito dell’iniziativa “posto occupato”, è illuminato di rosso per testimoniare l’impegno dell’Istituto contro tutte le violenze di genere 365 giorni all’anno.

Il materiale divulgativo predisposto e offerto nell’occasione ha suscitato interesse, domande, indicazioni utili su cosa fare e come difendersi da pericoli potenziali o attuali. Un interesse suscitato all’esterno, tra donne e uomini utenti Inps, fin dall’appello del Comitato unico di garanzia ai dipendenti Inps: << COLLEGHI, C’È BISOGNO ANCHE DEL VOSTRO AIUTO, Diventa protagonista nella lotta contro la violenza di genere RIFLETTIAMO INSIEME per una nuova cultura delle relazioni tra uomini e donne: • Ti sei mai domandato perché? • Perché accadono le violenze di genere e i femminicidi? • Perché scatta la violenza? • Perché conviene anche agli uomini lottare contro la violenza di genere e il femminicidio? • Perché le fragilità maschili concorrono alla violenza di genere e al femminicidio? SE TI TROVI IN PRESENZA DI UNA SITUAZIONE A RISCHIO CHIAMA IL 1522>>.

Tutti poi hanno potuto consultare la guida in sette passi (qui) avente <<l’obiettivo di far conoscere quali tutele e servizi INPS può offrire alle donne vittime di stalking, violenza e altri abusi. Si rivolge a tutte le donne inserite o meno nel mercato del lavoro, sposate o libere, con figli o senza, che abbiano già denunciato o meno al numero verde 1522 questi atti per essere poste sotto la tutela dei Centri Antiviolenza>>.

Ecco i sette passi.

  1. Promuovere il cambiamento culturale e la consapevolezza nelle donne

Sensibilizzare e diffondere la cultura del rispetto tra gli utenti e suscitare nella donna che subisce violenze la consapevolezza di essere vittima e il coraggio di scegliere di uscire dalla condizione di soggezione è il primo passo, forse il più difficile. Per sostenere questo cambiamento di cultura, Direzioni regionali dell’Istituto, come ad esempio Emilia-Romagna, Molise e Umbria, hanno aderito alla campagna social, virale e gratuita Posto occupato, partita nel 2013 da Messina, per iniziativa di Maria Andaloro. “Un posto lasciato “vuoto” per riempire le coscienze di consapevolezza: la violenza sulle donne è un problema culturale ed una responsabilità sociale, che riguarda tutti. L’obiettivo è mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica sul fenomeno della violenza di genere. Non si contano le donne che ogni giorno subiscono violenza fisica e psicologica, ma anche economica, sessuale e religiosa; tante quelle perseguitate; troppe quelle assassinate! Leggiamo le loro storie nelle pagine di cronaca e soffriamo, ci indigniamo, ma poi dimentichiamo. Forse perché, in fondo, sono storie di donne lontane da noi.” Ogni persona che accede alla sala d’attesa dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico delle Sedi INPS delle Direzioni regionali citate vede il pannello della campagna esposto. La locandina con la medesima immagine occupa lo schienale di una delle sedie della sala d’attesa presso gli sportelli della Sede INPS, così da essere notata. Preservando idealmente il posto al quale le vittime avrebbero avuto diritto, come tutti gli altri cittadini che si recano presso gli sportelli INPS, la locandina rammenta la drammatica emergenza della violenza sulle donne, anche nell’intento di risvegliare la consapevolezza di tutti i cittadini che si recano al front office e in particolare delle donne che dovessero riconoscersi nella condizione di inconsapevoli o vittime di violenza. “Quel posto sarà riservato per sempre ad una donna che avrebbe voluto, potuto e dovuto essere lì: sarà un segno, un monito silenzioso, voce per chi non ha più voce, che suggerisce a tutti di NON sottovalutare MAI i segnali della violenza e non voltarsi mai dall’altra parte!” Nello stesso spirito, l’Istituto ha dedicato alcune sale riunioni interne alla memoria di quattro colleghe INPS che hanno perso la vita uccise da un atto di violenza: Marisa Della Rocca (in servizio a Cagliari), Daniela Nenni (in servizio a Roma), Rosanna Belvisi (in servizio a Milano) e Eleonora Manta (in servizio a Brindisi) la giovane collega uccisa il 21/9/2020 insieme al suo fidanzato.

2. Sostegno nella denuncia

Incoraggiare e orientare la donna che subisca atti di violenza e stalking a chiedere aiuto. Quando una donna si sente minacciata e diviene consapevole del pericolo può chiamare il Numero Verde 1522, attivo 24 ore su 24 per tutti i giorni dell’anno, gratuitamente, sia da rete fissa che mobile, trovando un’accoglienza disponibile nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo. Presso gli Uffici Relazioni con il Pubblico delle Sedi INPS viene regolarmente esposto anche il Numero Verde 1522 di pubblica utilità per il sostegno alle vittime di violenza e di stalking per ricordare alle donne che vivono queste situazioni che non sono sole (tutte le amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del decreto legislativo n. 165/2001 devono esporre il numero verde, in modo visibile al pubblico, nei locali dove si erogano servizi diretti all’utenza come previsto dal DPCM del 30 ottobre 2020). Il servizio pubblico Numero Verde 1522, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità e gestito da Differenza Donna Ong, mira ad incoraggiare le donne a rivolgersi ai Centri Antiviolenza attivati nell’ambito del progetto del Ministero dell’Interno, Rete Nazionale Antiviolenza a sostegno delle donne vittime di violenza. Per assicurare servizi alle persone più fragili, le Direzioni regionali INPS non solo sottoscrivono Convenzioni e Accordi con Associazioni della società civile a livello locale, nell’ambito del progetto INPS per tutti, ma attivano anche collaborazioni con Centri Anti-violenza della Rete Nazionale nell’ambito di progetti territoriali, come nel caso del progetto sperimentale L’INPS è con le Donne, avviato nel 2019 dalla Direzione Provinciale di Terni. L’ottica dell’iniziativa è sostenere le donne vittime di violenza, inserite nel percorso di un Centro Anti-violenza, per agevolarle nell’accesso alle informazioni, servizi e prestazioni dell’INPS, dedicando loro un canale riservato e protetto di contatto e ricevimento sia in presenza sia su canale telematico.

3. Astensione dal lavoro (Congedo e Indennità)

La donna inserita nei percorsi di protezione, relativi alla violenza di genere, certificati dai servizi sociali del comune di appartenenza, dai centri antiviolenza o dalle Case Rifugio, può avvalersi di un’astensione dal lavoro per un periodo massimo di 90 giorni entro tre anni dalla data di inizio del percorso di protezione.
Possono richiedere l’astensione dal lavoro, in modalità giornaliera o oraria, le
seguenti categorie:
▪ Lavoratrici dipendenti del settore pubblico e privato;
▪ Apprendiste, operaie, impiegate e dirigenti;
▪ Lavoratrici agricole a tempo indeterminato o determinato;
▪ Lavoratrici addette ai servizi domestici e familiari;
▪ Lavoratrici autonome;
▪ Lavoratrici iscritte alla Gestione Separata INPS
Per le giornate di congedo, inoltre, la lavoratrice ha diritto a percepire una Indennità giornaliera, pari al 100% dell’ultima retribuzione.
Per le iscritte alla Gestione Separata è riconosciuto solo il diritto alla sospensione del rapporto di collaborazione.
La domanda di congedo indennizzato per donne vittime di violenza di genere può essere presentata online all’INPS, attraverso il servizio Congedo indennizzato per le vittime di violenza di genere.
La lavoratrice dipendente del settore pubblico, può presentare la domanda di congedo indennizzato all’amministrazione di appartenenza anche avvalendosi della collaborazione della figura del Consigliere di Fiducia dell’amministrazione, se presente, oppure della Consigliera di Parità della
provincia di residenza.

4. ISEE per il diritto alle prestazioni a sostegno della genitorialità e del reddito

Garantire il diritto ad accedere a prestazioni INPS a sostegno della genitorialità e del reddito basate sulla certificazione ISEE.
Le donne inserite nei programmi di protezione dei Centri antiviolenza possono richiedere l’ISEE che non comprenda il reddito dell’altro genitore, nei casi in cui questi sia escluso dalla potestà genitoriale sui figli o sia soggetto a provvedimento di allontanamento dalla residenza familiare, oppure se sia stata accertata dalle Amministrazioni competenti (Autorità Giudiziaria, Servizi Sociali) l’estraneità del genitore in termini di rapporti affettivi ed economici. L’ISEE può essere richiesto con il servizio ISEE post-riforma 2015 o con ISEE precompilato.
La donna può ottenere l’Assegno unico e universale per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni (al ricorrere di determinate condizioni) e senza limiti di età per i figli disabili. L’importo spettante varia in relazione alla condizione economica del nucleo familiare sulla base dell’ISEE, valido al momento della domanda e viene garantito in misura minima anche in assenza
di ISEE.
Sul sito internet www.inps.it è disponibile un simulatore per il calcolo indicativo dell’importo dell’Assegno unico.

5. Beni ereditari Passo Tutelare i figli, in caso di femminicidio. INPS

non esige i crediti/debiti vantati dall’Istituto in capo al genitore uxoricida.

Con la circolare n. 109 del 15/07/2021 l’Istituto, in applicazione della legge n. 160 del 27/12/2019 dispone istruzioni in materia di recupero crediti, vantati nei confronti dell’autore di un delitto di omicidio del coniuge, anche legalmente separato o dell’altra parte dell’unione civile o della persona stabilmente convivente o legata da relazione affettiva. In questi casi l’Istituto non considera crediti in capo all’omicida imputabili ai beni ereditari trasmessi ai figli minori oppure maggiorenni non economicamente autosufficienti, nati dalle predette relazioni, purché estranei alla condotta delittuosa. I crediti considerati sono compresi o pendenti nell’arco temporale, riferito al triennio 2020-2022. Nella tipologia dei crediti individuati sono ricompresi gli importi dovuti per prestazioni pensionistiche di accertata inabilità o invalidità, indennità di malattia e prestazioni assistenziali erogate agli invalidi civili.

6.Reddito di libertà. Fornire un supporto economico alla donna vittima di violenza.

Il Reddito di Libertà è una prestazione volta a favorire, attraverso l’indipendenza economica, percorsi di autonomia e di emancipazione delle donne vittime di violenza in condizione di povertà. La donna sola o con figli minori, inserita in un percorso di tutela, seguita dai Centri Antiviolenza, riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali, potrà richiedere un contributo economico fino a un massimo di 400 euro mensili, concesso in un’unica soluzione, per 12 mensilità. Il Reddito di libertà è finalizzato a sostenere prioritariamente le spese per assicurare l’autonomia abitativa e la riacquisizione dell’autonomia personale, nonché il percorso scolastico e formativo dei figli/delle figlie minori ed è compatibile con altri strumenti di sostegno. La domanda di Reddito di Libertà può essere presentata dalle donne interessate, direttamente o mediante un rappresentante legale o un delegato, al Comune di residenza, che la inserirà contestualmente sul portale www.inps.it, secondo le modalità descritte nella Circolare Inps n. 166 dell’8 novembre 2021. Per la regolare trasmissione della domanda, sarà necessaria l’attestazione della condizione di bisogno ordinario o straordinario e urgente, rilasciata dal servizio sociale professionale di riferimento territoriale e la dichiarazione che attesta il percorso di emancipazione e autonomia intrapreso dalla donna, prodotta dal legale rappresentante del Centro Antiviolenza.

7 – Ospitalità nei convitti

Ai figli e agli orfani di donne poste sotto la tutela dei Centri Antiviolenza l’Inps offre accoglienza e sostegno, prevedendo priorità per l’ospitalità nelle strutture convittuali di proprietà.

I Convitti sono destinati ai giovani dalla scuola primaria all’università, che fruiscono non solo dell’ospitalità, ma anche di prestazioni educative per la loro crescita armoniosa in una dimensione di socialità comunitaria.