Ragusa, CGIL: Maurizio Landini affronta i temi del territorio e quelli italiani
Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, in perfetto orario sulla tabella di marcia, è stato accolto stamani nella sede della CGIL di Ragusa dal segretario generale della CGIL di Ragusa, Scifo, dai componenti la segretaria confederale e dai segretari generali delle categorie. La presenza di Landini ha avuto un ospite inatteso e gradito, il prefetto di Ragusa, Ranieri che è stata utile per mettere a confronto alcuni temi caldi del nostro territorio: immigrazione, legalità, sfruttamento del lavoro con il capolarato e ovviamente lavoro.
Maurizio Landini, dopo il saluto di Peppe Scifo che ha delineato il florido quadro socio economico della provincia ( settore agricolo e lattiero caseario in particolare) a fronte di un carente sistema infrastrutturale e il buono stato di salute dell’organizzazione seconda in Sicilia per indici di produzione di servizi e di iscritti se si tiene conto della popolazione residente, ha subito posto gli accenti sulla mobilitazione in corso che la CGIL sta attuando a cominciare da domani quando a Roma confluiranno i segretari generali regionali e provinciali i responsabili di organizzazione delle Camere del lavoro. Una sorta di chiamata a non mollare rispetto agli atteggiamenti di un governo nazionale che “sta tentando di cambiare il sindacato confederale nel senso che non viene riconosciuto come soggetto generale di rappresentanza. Questo apre un problema”. Il governo vuole mettere mano alla Costituzione e guarda caso da parte di chi non l’ha fatta.
Allora ci si sta preparando alla grande mobilitazione che la CGIL e un cartello di ottanta associazioni pubbliche e private ha fissato per il 30 settembre prossimo in prospettiva di uno sciopero generale (dopo l’estate va programmata la nuova legge di bilancio) se lo stato dei rapporti e del confronto dovessero rimanere tali.
Le questioni del salario, del fisco e della precarietà che si allarga sempre di più sono temi sui quali bisogna avere grande consapevolezza e non saranno i tavoli tematici a risolverli visto che risultati non se ne sono avuti. Bisogna tornare a parlare ed ascoltare le persone, insiste spesso Landini, e allargare il tiro sull’Europa i cui sindacati possono affrontare unitariamente temi fondamentali e comuni come il salario e la sanità.
Non sottovaluta, Landini che c’è un vuoto di rappresentanza con le nuove generazioni nel mentre sul PNRR nulla si sa cosa questo Governo sta producendo e facendo in tema di negoziazione.
Cortese e garbato il confronto tra Landini e il prefetto di Ragusa, Ranieri. Il rappresentante del Governo ha illustrato le attività che si stanno svolgendo nel territorio in uno ad una rete di associazioni e delle forze sociali soprattutto in tema di legalità, di integrazione sulle problematiche connesse al fenomeno migratorio, al tema del caporalato e dello sfruttamento con sistemi tipici della criminalità organizzata. Il prefetto ha sottolineato l’esigenza di muoversi sul piano dell’integrazione dell’immigrato e in tal senso da una mano d’aiuto il progetto FAMI ovvero un circuito positivo dove ci si muove per fronteggiare le difficoltà delle persone costrette a fuggire dai loro paesi per trovare lavoro e serenità e opporsi alle organizzazioni che intendono lucrare con illeciti profitti. Bisogna reprimere i tentativi, da parte di organizzazione esterne della provincia, di infiltrarsi con metodo mafioso perché la produzione e le attività delle imprese va comunque tutelata e preservata. L’associazione antiracket presente fa un grande lavoro di raccordo tra i componenti e le categorie produttive dove si cerca di favorire l’ascolto e far sentire la vicinanza agli operatori.
Maurizio Landini ha annunciato al Prefetto di Ragusa che si sta ragionando come si possa mettere in rete tutte le iniziative che i territori portano avanti in tema di legalità e opposizione ai fenomeni malavitosi; cioè servirà a tutti a mettere in campo le buone azioni come quella di alcune leggi vanno cambiate perché sono sbagliate, vedi La Bossi/Fini che ha aggravato la situazione. C’è la necessità di misurarsi con il fenomeno dell’immigrazione. La cultura della legalità, ha concluso Landini, deve essere posta al centro dei valori utile ad attuare la Costituzione che vuole dire qualità dello sviluppo e contro la precarietà.