Dal 1° al 5 marzo si è tenuto a Vienna il Congresso europeo di Radiologia (ECR), organizzato ogni anno dalla European Society of Radiology (ESR). A questa edizione ha partecipato attivamente anche l’Unità di Radiologia del presidio ospedaliero di Vittoria-Comiso, attraverso tre lavori, denominati Educational Electronic Poster (“EPOS”), presentati dalla dottoressa Laura Damiani. I primi due sono stati condotti in ambito clinico diagnostico, con la collaborazione di tutto il team di medici radiologi del reparto diretto dal dottor Guido Romeo.
Nel primo studio, sottolinea la dottoressa Damiani, “abbiamo così mostrato dei casi di emangiomi intramuscolari, riscontrati nella nostra pratica clinica, evidenziando le loro peculiari caratteristiche all’imaging di radiologia tradizionale, ecografico ed ecocolor-Doppler, tac (TC) senza e con mezzo di contrasto, di risonanza magnetica (RM) ed angiografico, fondamentali non solo per arrivare alla corretta diagnosi, ma soprattutto per trovare l’approccio terapeutico migliore, anche grazie a metodiche mininvasive di radiologia interventistica”. Gli emangiomi muscolari sono dei rari tumori benigni o malformazioni vascolari benigne intramuscolari, che hanno origine da anomalie di sviluppo di strutture vascolari, e rappresentano circa lo 0,8% di tutti gli emangiomi. “In molti casi sono asintomatici e scoperti per caso, ma a volte sono causa di dolore, gonfiore, e si evidenziano come masse dei tessuti molli, per cui la diagnosi clinica può apparire aspecifica e complicata”.
Nel secondo lavoro, vengono evidenziate le caratteristiche dell’imaging della TC multidetettore con e senza mezzo di contrasto, delle ferite penetranti di arma da fuoco e da taglio a livello del collo, torace, addome e arti inferiori, valutate in condizioni di urgenza-emergenza, in modo da dare risposte concrete, esaustive e rapide ai team di Pronto soccorso, chirurgia, rianimazione e a tutte le figure sanitarie coinvolte nella gestione di questi pazienti. “Le ferite di arma da fuoco e da taglio – spiega la dottoressa Damiani – sono cause molto frequenti di trauma penetrante. La TC multidetettore, ampiamente diffusa su tutto il territorio, di rapida esecuzione, con alta risoluzione spaziale e temporale, è la metodica di imaging ottimale per studiare tali pazienti, evidenziando i corretti tramiti di tali ferite, la presenza di proiettili, il tragitto della lama di un coltello o di un proiettile, dando informazioni utili anche di balistica, e soprattutto riuscendo a evidenziare lesioni degli organi interni e vascolari, alcune delle quali possono mettere a rischio la vita del paziente. Anche in questo contesto, come in tutti i campi della medicina, l’imaging gioca un ruolo chiave non solo per una iniziale diagnosi, ma anche per valutazioni secondarie post-operatorie, indirizzando il chirurgo all’approccio migliore e più conservativo”.
Il terzo e ultimo studio, invece, rappresenta un contributo sulle applicazioni della Radiografia digitale per lo studio della statuaria lignea policroma. In particolare sono stati illustrati i risultati ottenuti grazie allo studio diagnostico di alcune statue raffiguranti Cristo Crocifisso attribuibili a maestranze attive nell’Italia meridionale tra il XVI e il XVII secolo. “I tre casi analizzati – dice la dottoressa Damiani – sono stati un’occasione di riflessione sul fondamentale supporto che le indagini radiografiche forniscono durante i lavori di restauro o nel corso di studi archeometrici, consentendo infatti di raccogliere dati utili per definire lo stato di conservazione, documentare e monitorare le alterazioni superficiali o strutturali, oltre a rappresentare un importante momento di approfondimento della tecnica artistica, contribuendo in maniera innovativa alla conoscenza e alla valorizzazione dei beni culturali”.
Anche la dottoressa Maria Carla Calcagno, membro del team della Radiologia di Vittoria-Comiso, ha partecipato attivamente al Congresso in veste di moderatore di una sessione di radiologia interventistica dal titolo “Interventional radiology: abdominal and vascular”.
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