Acate, audito in Commissione parlamentare Antimafia Sicilia il segretario CGIL generale Peppe Scifo
Il segretario generale della CGIL di Ragusa, Peppe Scifo, è stato audito dalla commissione parlamentare speciale “di inchiesta e di vigilanza sul fenomeno della mafia e della Corruzione in sicilia nella seduta del 27 febbraio 2023 al Comune di Acate.
Questo in sintesi il contenuto dell’audizione.
“Il territorio da anni è sotto i riflettori per le attività illegali che inquinano l’intera filiera agroalimentare cioè il principale comparto produttivo della provincia di Ragusa.
Le produzioni in serra nella c.d. fascia trasformata rappresentano il principale sbocco occupazionale del territorio dove la manodopera è composta da persone, donne e uomini, di nazionalità non italiana per circa il 50% . Nel corso degli ultimi dieci anni la situazione è cambiata e nuove nazionalità oggi compongono l’assetto della manodopera bracciantile impiegata nell’agricoltura. Gli Elenchi Anagrafici Inps della provincia di Ragusa relativi all’anno 2021 contano un totale di 28778 di cui 14772 italiani e 14006 stranieri.
In questo contesto è diffusa una condizione di irregolarità a vari livelli e di sfruttamento lavorativo che riguarda nel complesso lavoratrici e lavoratori sia stranieri ma anche italiani.
Spesso la presenza di manodopera straniera è dovuta alla abbondante offerta di lavoro sottopagato che attrae chi non trova possibilità altra di impiego regolare. E’ qui che si inserisce lo sfruttamento lavorativo spesso definito “caporalato”.
E’ qui che si riscontra in modo diffuso l’elemento previsto nella L.199 che mette in relazione lo sfruttamento alla condizione di vulnerabilità. Esiste molto lavoro nero destinato a lavoratori irregolari cioè senza permesso di soggiorno, spesso extra comunitari che erano in possesso di regolare titolo di soggiorno divenuti poi irregolari per mancanza dei requisiti reddituali previsti.
Di fronte a tutto questo c’è una reazione da parte delle Istituzioni a partire dalla Prefettura da anni in campo per contrastare le distorsioni nel comparto e nel mercato del lavoro in agricoltura, ed è in quel contesto di rete che si sono inseriti organizzazioni come la Cgil insieme alle realtà del privato sociale
Ci sono stati anche casi prostituzione minorile nelle campagne di Acate emerse grazie all’intervento delle Forze dell’ordine come nel caso dell’operazione Greenhouse nel 2019 dov’era coinvolta una ragazzina di 13 anni costretta alla prostituzione. Altri casi di tratta finalizzata allo sfruttamento lavorativo e della prostituzione con l’intreccio tra organizzazioni estere, in particolare della Romania, e imprenditori locali. Il riferimento è al caso Boschetari con condanne per tratta e riduzione in schiavitù con la complicità di trafficanti e aziende locali.
Un’altra grave criticità del comparto produttivo riguarda l’aspetto ambientale dove si può dire di essere di fronte ad una realtà ancora all’anno zero per ciò che riguarda la gestione complessiva dei cicli di rifiuti delle aziende agricole con la responsabilità di una storica inerzia da parte di diversi soggetti privati e pubblici a partire dai Comuni.
Stessa cosa riguarda gli scarti di vegetali non puri (contenenti plastiche per la legatura) che vengono smaltiti attraverso incenerimento illegale con gravi ripercussioni sulla qualità dell’area interessando vaste zone del territorio provinciale. Questo è quello che qui viene chiamato “fumarola” cioè l’incenerimento illecito di enormi quantità di materiali su larga scala.
In questo ambito sono state rilevate presenze di organizzazioni criminali che operano a partire dalla gestione dello smaltimento dei film plastici per la copertura delle serre. In particolare nel dicembre 2017 emergeva, da una indagine della DIA di Catania, la responsabilità di gruppi criminali che operavano nel campo degli imballaggi e nello smaltimento illecito di rifiuti con il conseguente sequestro di aziende e terreni utilizzati come zone di stoccaggio.
In questa fattispecie la Procura della Repubblica ha anche richiesto ed ottenuto il sequestro preventivo di 5 aziende riconducibili agli indagati, tra queste quelle appartenenti alla famiglia Donzelli ed all’indagato Longo imprenditore del settore movimento terra e calcestruzzi appartenente alla famiglia proprietaria della Svg, l’azienda dove ha lavorato Douda Diene l’operaio ivoriano scomparso ad Acate in circostanze misteriose dopo aver fatto un video denuncia dall’interno dello stabilimento della stessa Svg.
Altro nodo dell’inquinamento da parte delle organizzazioni nella filiera agricola riguarda il settore degli imballaggi. Nel dicembre del 2017 i finanzieri del Comando Provinciale di Catania, hanno eseguito 8 arresti per associazione di stampo mafioso finalizzata all’acquisizione di posizioni dominanti nel settore economico della realizzazione di imballaggi destinati alle produzioni ortofrutticole di Vittoria.
Con il medesimo provvedimento, il Giudice per le indagini preliminari ha disposto il sequestro preventivo di 6 compendi aziendali intestati a soggetti prestanome al fine di eludere l’applicazione di misure di prevenzione patrimoniali. In quel contesto la Cgil è intervenuta a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori e del patrimonio aziendale al fine di salvaguardare i livelli occupazionali e traghettare l’azienda dall’economia mafiosa verso l’economia legale. Sulla produzione di imballaggi di cartone regna una concorrenza sleale tra le aziende operanti nello stesso territorio. Il mercato è retto dalla logica del massimo ribasso che mette in difficoltà le aziende sane comprese quelle sottoposte a amministrazione giudiziaria oggi in serie difficoltà di cui una ormai chiusa con il licenziamento di tutte le maestranze, la MP Trade (sequestrata a Puccio ) e un’altra, la Vittoria Pack( sequestrata a Greco) che ha ridotto drasticamente la manodopera. A sostegno delle aziende sequestrate operanti nel campo degli imballaggi il Comune di Vittoria lo scorso aprile ha concesso uno spazio promozionale alla MP Trade e alla Vittoria Pack all’interno del Mercato ortofrutticolo per attrarre nuove commesse da parte delle aziende agricole e delle altre aziende di intermediazione e commercializzazione di prodotti ortofrutticoli. Purtroppo l’iniziativa non riscontra significativi risultati in termini di incrementi delle commesse.”