“Questo pomeriggio abbiamo preso parte all’incontro che si è tenuto a Palazzo della Provincia in merito alla possibile realizzazione di un impianto eolico al largo delle nostre coste. Si tratta, in particolare, di 50 turbine da collocare ad una distanza minima di 27 km dal litorale di Scicli, a 32 km di distanza minima da quello di Marina di Ragusa.
Qui è possibile leggere la relazione della Consultant Tecnoconsult Engeneering Constraction srl, che spiega nel dettaglio l’intervento e i possibili effetti sotto diversi punti di vista, da quello naturalistico a quello archeologico, per il comparto della pesca e per quello del turismo:
https://www.guardiacostiera.gov.it/pozzallo/Documents/Rel.01-Relazione%20generale%20-.pdf
Proprio sulla questione delle ricadute sul turismo, ho letto di recente interventi con i quali, anziché esprimere un parere sulla vicenda, si preferisce attaccare l’Amministrazione comunale: “Un parco eolico a 27 km dalle nostre coste – è stato detto – arrecherebbe danni economici non calcolabili al nostro territorio, la cui economia ha una forte vocazione turistica.”
Come si legge nella relazione l’impatto visivo sarebbe invero pressoché nullo e non è plausibile che il nostro comparto turistico venga danneggiato da qualcosa che, ad occhio nudo, sarebbe praticamente impercettibile.
Legambiente, che si è espressa a favore dell’impianto, così infatti scrive: “Relativamente all’impatto visivo e sul paesaggio, occorre osservare che, dalla costa, gli impianti eolici offshore hanno un impatto ridotto e decrescente con la distanza. Un impianto da 15 MW installato a 12 km avrebbe all’orizzonte dimensione di un centimetro o poco più.” In questo caso i kilometri di distanza sarebbero quasi il triplo.
Leggere la relazione, prima di scagliarsi all’attacco politico, sarebbe stato utile. Questioni complesse vanno affrontate in profondità e con le competenze di personale esperto, non puntando alla pancia della gente in modo strumentale.
Con tutti i presenti all’incontro si è quindi convenuto di chiedere una proroga del termine stabilito, anche in considerazione di probabili irregolarità della procedura amministrativa (mancata notifica al Comune di Ragusa).
Ritengo che la vicenda non vada affrontata guardando alla data delle elezioni ma agli effetti sul lungo periodo, e che alla base vi sia una scelta di principio: siamo a favore delle energie rinnovabili, dell’indipendenza energetica da altre Nazioni, ma solo a condizione che gli impianti ricadano nel territorio di qualcun altro? Quante volte abbiamo ascoltato il ritornello delle grandi potenzialità energetiche della Sicilia, sotto il punto di vista eolico e solare, salvo poi lamentarci che nulla viene fatto? Quante volte abbiamo guardato con ammirazione alle tecnologie energetiche del Nord Europa salvo poi blindarci dietro No a priori quando siamo noi a essere chiamati in causa?
Non possiamo sempre cercare altrove la soluzione ai nostri bisogni.
Secondo il progetto è inoltre previsto che i cavidotti di collegamento con l’impianto a terra passino lungo il territorio di Ragusa. Ovvio che in questo caso dovranno essere previste delle adeguate misure compensative a beneficio del territorio.
Supportati da pareri competenti, seguiremo passo passo l’evolversi della vicenda guardando esclusivamente all’interesse della comunità”.