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Incendio a Pantelleria, la Procura di Marsala apre un’inchiesta

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PANTELLERIA (TRAPANI) (ITALPRESS) – E’ stato domato in mattinata il grosso incendio che nella serata di ieri è scoppiato a Pantelleria, nelle contrade Favarotta, Khamma e in località Gadir. Le fiamme, che si sono sviluppate in fretta e in un’area boschiva, ma non all’interno del parco naturale, hanno mandato in fumo quasi sessanta ettari di vegetazione. La prima segnalazione, arrivata dopo le ore 20 di mercoledì, non ha consentito l’intervento dei Canadair, che per l’autorizzazione ad alzarsi in volo hanno dovuto aspettare le prime luci dell’alba. Nel frattempo, sono bastati pochi minuti per gettare nel panico turisti e residenti, che una volta viste le fiamme sempre più minacciose nei confronti delle abitazioni e dei dammusi, hanno deciso di fuggire verso il mare. Per fortuna, non si segnalano danni a persone, coinvolti invece alcuni pergolati e strutture di legno che non hanno retto alla forza distruttrice delle fiamme.
Un rogo che, una volta circoscritto e sotto controllo da parte dei Vigili del Fuoco, è adesso al vaglio della Procura di Marsala, che ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti per incendio colposo, ma i sospetti che si tratti di un’azione dolosa sono fondati, visti i due punti di innesco delle fiamme riscontrati e la distanza tra essi. Gli inquirenti hanno acquisito le immagini dei rilievi fotogrammetrici e le analizzeranno per capire come il fuoco si sia innestato e si sia propagato, se in modo accidentale o seguendo dei binari voluti dalla mano dei piromani. A ogni modo, “un incendio colposo, causato dall’incuria umana non sarebbe da considerare meno grave di uno doloso”, ha commentato il procuratore di Marsala, Roberto Piscitello.
Già fin dalla serata di ieri, turisti e residenti sono stati fatti evacuare dalla zona interessata dall’incendio. Tra di loro, personaggi noti che trascorrono abitualmente le proprie vacanze sull’isola, a cominciare da Giorgio Armani. Il noto stilista è stato costretto ad abbandonare in fretta e furia la sua tenuta che sorge proprio nell’epicentro del rogo.
Stessa sorte toccata all’ex campione del mondo 1982 Marco Tardelli, a Pantelleria insieme alla compagna, la giornalista Myrta Merlino, e all’attore Claudio Santamaria. I vip si sono rifugiati nelle loro barche insieme ai loro ospiti, mentre trenta turisti in fuga dalle fiamme sono stati fatti evacuare via mare dalle motovedette della Guardia Costiera.
Passato lo spavento, ma senza abbassare la guardia perchè le temperature sono ancora roventi e continua a soffiare il vento di scirocco, ora è il tempo della conta dei danni e delle indagini: “I punti di innesco dell’incendio sono certamente due, distanti l’uno dall’altro e attivati in due momenti diversi in modo da rendere incontrollabile il fuoco. Questo rende ancora più probabile la matrice dolosa”, ha sottolineato Giovanni Misseri, responsabile del coordinamento attività antincendio per il Corpo forestale della Regione.
“Rimane alta l’attenzione su Pantelleria e su tutta l’Isola. Da ieri sera ad ora sono andati in fumo 50 ettari di macchia mediterranea” – è il primo bilancio fornito all’Italpress del dirigente regionale della Protezione Civile, Salvatore Cocina – Fino ad ora possiamo dire che non ci sono stati grandi danni a persone e cose. Sono state danneggiati dalle fiamme solo pergolati di legno – ha aggiunto – Ieri in serata sono state evacuate trenta persone e diciotto hanno trascorso la notte in albergo, ma già sono rientrate nelle loro abitazioni”.
Puntuali le reazioni di sdegno per questa ennesima ferita per il polmone verde della Sicilia da parte del mondo della politica e delle istituzioni: “Impossibile immaginare che possa essersi trattato di un incidente, non posso che condannare questa ulteriore vergogna e questo delitto nei confronti della natura e delle persone coinvolte – ha dichiarato l’assessore regionale al territorio e all’ambiente, Toto Cordaro – Mi auguro che gli autori di questo scempio vengano scoperti al più presto e condannati al massimo della pena prevista”.
Gli fa eco in un intervento all’Italpress il presidente della fondazione Univerde ed ex ministro dell’ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, che chiede pene severissime nei confronti degli eventuali piromani, così come previste dal decreto legge che porta il suo nome e che introdusse il reato di incendio boschivo con le aggravanti fino a quindici anni di reclusione: “Pantelleria è un’isola meravigliosa e merita un sostegno del Governo nazionale per la tutela e la valorizzazione, ma anche per scovare e arrestare i criminali incendiari di questo incendio ma anche di quello del 2016 che sono ancora ignoti. Vanno usati i migliori strumenti investigativi di cui l’Italia dispone. In questi anni sono stati arrestati tanti incendiari ma purtroppo servono processi veloci e condanne esemplari”.
Credit Anna Maria Cucci
(ITALPRESS).