L’uomo è solo “elegante e magistrale cucitura di cellule”? Magro, anatomopatologo, ne seziona e scandaglia i misteri con gli strumenti della poesia e della filosofia
L’ultima sua opera “Assenza di segnale” – silloge poetica data alle stampe nel 2020, Edizioni La Vita felice – non ha potuto finora essere presentata in pubblico dal vivo, a causa della pandemia. Perciò l’autore ne parla a InSiciliaTv, cogliendo l’occasione per andare oltre, riassumere e ripercorrere spunti di riflessione contenuti nella vasta produzione letteraria formatasi in vent’anni di impegno poetico, narrativo, filosofico.
Gaetano Magro, nato a Donnalucata frazione di Scicli (Rg), professore ordinario di anatomia patologica dell’Università di Catania nonchè direttore dell’unità operativa complessa di Anatomia patologica del Policlinico Rodolico e della scuola di specializzazione dell’ateneo – ospite della rubrica Fatti&Opinioni, format dell’emittente regionale con sede a Ragusa, nella puntata in onda oggi, alle 20.30, con replica alle 23.30 e domani alle 14.30 – parla del suo bisogno di scrivere, fortemente ispirato dall’attività di anatomopatologo e di scienziato.
Conversando con Angelo Di Natale, direttore di InSiciliaTv e conduttore della rubrica, Magro si racconta nella sua naturale e urgente domanda di confrontarsi con la realtà del mondo, con l’esistenza e con il suo significato, muovendo dall’esperienza quotidiana di osservazione attraverso il microscopio di ogni piega del corpo umano <<elegante e magistrale cucitura di cellule>>, esplorandone gli affascinanti effetti della coscienza, del pensiero, della ragion critica e il mistero che nell’esperienza della vita, pur a fronte della sua cruda essenza organica, alimenta il bisogno di sentimento e spiritualità.
Magro intreccia così la sua ricerca di scienziato – in una disciplina nella quale fin dagli albori <<hic mortui vivunt pandunt oracula muti>> e perciò l’avvento, due secoli fa, del microscopio ottico ha operato una svolta, aprendo la strada alla certezza della diagnosi e facendo sì che la sola verità possibile sia quella microscopica – con la speculazione filosofica, con la narrativa e con la scrittura in versi per uno sguardo sulla realtà dell’essere umano, messo a fuoco da quell’esperienza privilegiata di vivisezione delle sue microparticelle per le quali egli vive o muore e dalla quale risulta impossibile prescindere. Perciò riecheggiano citazioni come <<l’essenziale non è visibile agli occhi>> di Antoine De Saint-Exupery, o le esistenze montaliane del “poeta della disperazione” e, attraverso i romanzi e la poesia dello scrittore di Scicli, emerge, interposta tra l’uomo e l’assoluto, la realtà fenomenica.
Nel dialogo dinanzi alle telecamere di InSiciliaTv Magro compone, come nell’intreccio di cellule del corpo umano, il mosaico della sua poesia, trama dell’occhio <<attraverso cui le cose guardano gli uomini e non viceversa>> perchè <<le cose son mute d’enorme>> mentre <<la nostra vita è soltanto smania di nomi>>: perchè nella sua poetica <<la parola è un ormone tanto disperato che circola impudentemente>>. Una visione nichilistica – ma anche un bisogno di verità, di logica, di pensiero critico e di senso della vita la quale, anche così e proprio così, è bellissima – come per gran parte dei suoi “migliori amici” (Platone, Senofonte, Wilde, Galilei, Darwin, Freud, Lorenz, Pirandello, Montale, Bufalino, de Chirico, Leopardi, Nietzsche, Monod, Wittgenstein) cui Magro dedica “Assenza di segnale”.
Se per l’autore siamo <<un errore di trascrizione aminoacidica venuto molto bene>> e se la verità microscopica porta lo scienziato a materializzare, essenzializzare e collocare l’amore nella <<carne che è gioia tissutale che funziona bene se incontra altra carne>> senza che il mistero della sua bellezza perda alcunchè, nel dialogo ad un certo punto il miracolo del vivere di quell’ammasso di cellule molto più sorprendente della morte si confronta con la visione della scrittrice e filosofa esistenzialista Simone de Beauvoir secondo cui <<non esiste morte naturale>>, <<di ciò che avviene nell’uomo nulla è mai naturale perchè la sua presenza mette in discussione il mondo>>, <<tutti gli uomini sono mortali ma per ogni uomo la propria morte è un caso fortuito e un’indebita violenza>>. Un confronto anche tra la <<parola ormone disperato>> di Magro e quelle della saggista francese compagna di Sartre che <<fissano la verità solo dopo averta assassinata perchè lasciano fuggire l’importanza del valore della presenza in essa>>.
Gaetano Magro è autore e co-autore, come scienziato, di trecento articoli destinati alla pubblicazione scientifica internazionale nel campo della patologia umana, mentre come letterato e filosofo ha pubblicato le seguenti opere:
-Fontana delle ore (silloge poetica) (A&B editrice, 2001)
-Non sbagliò il vento (silloge poetica) (Libroitaliano, 2002)
-Impermanenza (silloge poetica) (Edizioni Il Giornale di Scicli, 2002)
-Il mare metafisico di Punta Corvo (romanzo) (Manni Editore, 2005)
-Il verso cancellato (raccolta di poesie in antologia) (BelAmi edizioni, 2010)
-Il glomerulo di sale (raccolta di poesie in antologia) (Fara Editore, 2010)
-Le lumache mediocri (silloge poetica) (LietoColle, 2011)
-Il batterio del tempo (raccolta poesie in antologia) (Fara Editore, 2011)
-Il vaniloquio delle cellule ebbre (silloge poetica) (Incroci, Adda Editore, 2014)
-Formalina (romanzo) (Fara Editore, 2015)
-Assenza di segnale (silloge poetica) (La vita felice, 2020).